Life Without Principle

10/09/11 - Il maestro dell'action Johnnie To affronta il mondo della finanza in un bank thriller a scoppio ritardato. In concorso a Venezia 68.

Dalla nostra inviata DARIA POMPONIO

L’attuale crisi finanziaria non sembra proprio voler cedere il passo al tanto agognato benessere. Persino le solitamente ottimistiche cronache estive nostrane non hanno lesinato, quest’anno, nel riportarci tutti i ribassi delle borse, gettando nello sconforto chi sperava di oziare serenamente sotto l’ombrellone. In siffatta situazione economica il cinema non starà certo a guardare, anzi, ha già iniziato, nella stagione cinematografica appena trascorsa, a riflettere sull’argomento, come dimostrano il ritorno del famigerato Gordon Gekko (Michael Douglas) in Wall Street – Il denaro non dorme mai, e il nostrano Il gioiellino. Senz’altro non si farà attendere un’impennata di bank thriller, pronti a far saltare lo spettatore sulla sedia al primo sfarfallio di cifre sul pc di qualche broker. Per ora è il turno di Johnnie To che, nel suo nuovo film Life Without Principle, presentato in concorso a Venezia 68, affronta il mondo della finanza, mostrandoci quanto sia ormai pericolosamente vicina a un grande imbroglio.

Un’impiegata di banca è costretta, pena il licenziamento, a vendere ai clienti fondi d’investimento ad alto rischio. Un criminale da strapazzo decide di giocare in borsa per poter pagare la cauzione al suo compare. Un poliziotto è alle prese con un caso difficile da risolvere e con la moglie che ha pagato un anticipo per un appartamento troppo caro. Vessato da un incipit eccessivamente verboso e dettagliato (estenuante la descrizione dei possibili investimenti finanziari), il nuovo film dell’autore hongkonghese fa partire il suo intreccio decisamente troppo tardi (dopo ben un’ora di film), riuscendo solo nell’ultima mezz’ora a strutturare un coinvolgente thriller. Pur rispolverando in quest’ultima parte anche i suoi canonici giochi narrativi che intrecciano abilmente flashback e presente dei personaggi, To resta qui molto lontano dall’azione pirotecnica che normalmente caratterizza i suoi film. Per i fan di uno dei maestri dell’action di Hong Kong, Life Without Principle costituisce dunque una cocente delusione, un film minore di un autore forse fin troppo prolifico, l’ennesima dimostrazione di un solido mestiere che però in questa occasione non sa rinnovarsi né raggiungere il giusto equilibrio narrativo.