Morante e il cinema italiano

13/01/09 - L`importante, per un attore, è l`orecchio: lo garantisce Laura Morante, interprete dal...

(dalla nostra inviata Laura Croce)

13/01/09 – L`essenziale, per un attore, è l`orecchio: lo garantisce Laura Morante, interprete dal talento riconosciuto sia qui che all`estero, e intensa protagonista della seconda giornata del Festival “Per il cinema italiano”, in programma fino a sabato prossimo a Bari. L`orecchio perchè, secondo questa grande attrice, la recitazione non deve mai correre dietro alla vita o cercare inutilmente di imitarla in tutti i suoi particolari, andando così incontro a una sicura sconfitta.  “àˆ come se un pittore tentasse di dipingere il sole. Per quanto possa essere ben fatto non avrà mai la stessa bellezza, lo stesso calore”. L`interprete di tante opere d`autore preferisce dunque usare un “approccio musicale”, in opposizione a un naturalismo posticcio, o ad una ricerca psicologica che può rivelarsi insidiosa, molto prossima alla falsità . “Mi spaventa quando dicono che gli attori devono piangere `davvero`, perchè allora come si fa a riconoscere l`autenticità delle lacrime che sgorgano fuori dal palco”? Laura Morante non è però di quelle dive che pretendono di dettare moda e legge, e lascia aperta la possibilità di utilizzare altri metodi di recitazione – purchè si arrivi a un buon risultato. Lei rimane comunque “un`interprete più di istinto che di tecnica”, che si lascia guidare dalla “partitura” delineata da un copione, dal tono assunto da ciascun film in quanto armonia complessiva di un canto a più voci.

I suoi sono semplici consigli, dispensati con garbo, fascino e genuino trasporto ai tanti giovani aspiranti attori accorsi alla sua Lezione di cinema, tutti desiderosi di carpire i segreti di un`artista capace di infondere grande passione e intensità a qualsiasi personaggio. Per quanti si affacciano al mondo della recitazione, la Morante ha però un suggerimento fermo e deciso: “chi è agli esordi si preoccupa troppo della carriera e poco del mestiere. Spesso sento dire `ho fatto un film sbagliato`, come se fosse una tragedia. Ma un film brutto, anche se non giova alla carriera, può far molto bene al mestiere, può insegnare tante cose. Un marinaio impara meglio quando naviga in acque burrascose. La carriera è solo un incidente di percorso”. Anche da attori non si smette mai di imparare, per quanto recitare non debba mai smettere di assomigliare ad un gioco.  Sembra paradossale, detto da chi si è calato con uguale professionalità e fervore nei panni di personaggi tanto diversi, sotto la guida di registi altrettanto dissimili come Moretti, Placido, Monicelli, Muccino, Resnais e Malkovich, eppure per Laura Morante il succo del mestiere sta proprio lì, nel non perdere la serietà che hanno i bambini quando giocano tra loro. Lo sarà di nuovo nella sua prossima collaborazione con Pupi Avati e chissà se la regola si rivelerà valida anche nel debutto dietro la macchina da presa. àˆ da tempo, infatti, che Laura Morante sta preparando le riprese del suo primo film da regista, una coproduzione per l`80% francese e per il 20% italiana, finora rimasta bloccata da problemi organizzativi.