Walk of fame

19/03/12 - Nonostante la giovane età, Elio Germano ha già lavorato con i maggiori autori del cinema italiano e internazionale. Nelle sale con Magnifica Presenza.

Walk of Fame – Elio Germano- Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana a cura di Lia Colucci

Nato nel quartiere romano di Monteverde Nuovo nel 1980 ma originario di Duronia (Campobasso), Elio Germano è l’unico figlio di un architetto e di un’impiegata di banca. Sin da bambino fa emergere il suo amore per la recitazione e l’esordio nel mondo del cinema avviene quando, all’età di 12 anni, Castellano e Pipolo lo scelgono come protagonista del loro Ci hai rotto papà (1993). Sarà il fascino del cinema, a detrimento del teatro, a determinare la carriera del giovane attore: prima l’esperienza con i fratelli Vanzina che lo selezionano per Il cielo in una stanza (1999), per la parte del figlio di Ricky Tognazzi. Dopo i Vanzina seguono tutti registi di primo piano: Ettore Scola lo inserisce nel cast di Concorrenza sleale (2001), dove lavora al fianco di Sergio Castellitto, Gérard Depardieu e Diego Abatantuono, quindi Emanuele Crialese lo chiama per Respiro (2002), Giovanni Veronesi lo sceglie in Che ne sarà di noi (2004) e Michele Placido gli dà una parte in Romanzo Criminale. Sempre nel 2005, Elio Germano viene apprezzato anche da Abel Ferrara che gli ritaglia un ruolo nel suo Mary, portato alla Mostra del Cinema di Venezia. Successivamente lavora ancora nel cinema italiano con Gabriele Salvatores e Paolo Virzì nei loro:Quo Vadis, Baby? (2005) e N – Io e Napoleone,, quest’ultimo accanto a Monica Bellucci (2006). Ma la vera fama e il coronamento di una ancora breve ma già significativa carriera arriva con Mio fratello è figlio unico (2007) di Daniele Lucchetti, ispirato al romanzo Il fasciocomunista di Antonio Pennacchi, dove Germano interpreta la parte del protagonista, Accio Benassi, al fianco di Riccardo Scamarcio e Luca Zingaretti. Il film vince 7 David di Donatello, tra cui quello per la migliore sceneggiatura a Luchetti e Stefano Rulli e quello per il Miglior Attore a Germano.

Nel 2007 è ancora protagonista di Nessuna qualità agli eroi (2007) di Paolo Franchi e di Il mattino ha l’oro in bocca di Francesco Patierno, accanto a Laura Chiatti. Negli ultimi anni lavora ancora con Paolo Virzì in Tutta la vita davanti (2008), pellicola che si concentra sulle problematiche del mondo del lavoro, con Gabriele Salvatores in Come Dio comanda (2008), quindi recita accanto a Michele Riondino in Il passato è una terra straniera (2008), tratto dall’omonimo libro di Giannrico Carofiglio e diretto da Daniele Vicari. Nel 2009 partecipa al musical Nine, pellicola diretta da Rob Marshall con un cast stellare, ispirata all’omonimo musical di Broadway a sua volta tratto dal celebre capolavoro di Fellini, 8 e 1/2. Nel 2010 lo dirige ancora Daniele Luchetti in La nostra vita: la storia di un padre che perde la moglie durante il parto e si trova da solo a dover crescere i suoi figli tra le mille ingiustizie lavorative e le aspirazioni alla ricchezza. Questa interpretazione gli vale la Palma d’Oro come Miglior Attore alla 63sima edizione del Festival di Cannes. Quindi è nel film d’esordio di Matteo Cerami Tutti al mare (2010), con Gigi Proietti. In questi giorni è nelle sale come protagonista di Magnifica Presenza, l’ultima fatica di Ferzan Özpetek. Nel prossimo futuro lo vedremo in Diaz sempre di Vicari, prodotto e distribuito dalla Fandango e in uscita il 23 Aprile, mentre sono in post-produzione:E la chiamano estate di Paolo Franchi e I padroni di casa di Daniele Gabriellini con Valerio Mastrandrea.