Luigi Lo Cascio alla Settimana della critica

Annunciati i titoli della 27a edizione della SIC: molte presenze femminili e un importante debutto italiano, quello di Luigi Lo Cascio.
Intervista a Franco Montini
Intervista a Francesco Di Pace

Una forte partecipazione femminile e uno sguardo a tutto tondo sul panorama del cinema emergente internazionale: sono questi i tratti che caratterizzano la 27a edizione della Settimana internazionale della critica, che si terrà all’interno della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dal 29 agosto all’8 settembre 2012. Dedicata alle opere prime, la rassegna si pone ancora una volta con ruolo di “vetrina sul mercato nazionale ed estero, e talent scout per i giovani registi – come ha dichiarato nel corso della conferenza stampa di presentazione Franco Montini, presidente del sindacato nazionale critici cinematografici italiani – avendo già lanciato nomi del calibro di Assayas, Mazzacurati e Singer, e che quest’anno vanta tra i membri della giuria l’argentino Pablo Trapero che proprio nel 1999 ha debuttato da noi con Mundo Grúa“. E’ spettato invece al delegato generale della commissione di selezione Francesco Di Pace entrare nel dettaglio del programma, che si compone di sette opere in competizione e in anteprima internazionale – che concorreranno ai premi Leone del Futuro-Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis, e al premio del pubblico RaroVideo – più due eventi speciali.

Ed è quasi doveroso partire dall’unico film italiano presente, La città ideale, che segna l’esordio alla regia di uno dei nostri attori più bravi e apprezzati: Luigi Lo Cascio che si misura con un lavoro, per usare le parole di Di Pace “a metà tra il cinema di impegno civile e il giallo morale, con uno stile che può ricordare Petri“. Nel cast, oltre al regista-protagonista, anche Luigi Maria Burruano e Roberto Herlitzka. E si è parlato molto della presenza in selezione delle donne: autrici di ben quattro pellicole su otto (escludendo il film collettivo di apertura): “al di là delle polemiche che hanno interessato ad esempio lo scorso festival di Cannes che non ha avuto neppure una regista in concorso, non ritengo sia il caso di parlare di quote rosa – ha precisato Di Pace – ma di puntare alla qualità del lavoro, indipendentemente dal genere del suo autore. Quasi 2/3 dei film che ci sono stati proposti erano diretti da donne, e se quest’anno ci saranno molte storie al femminile è perché ci son parse migliori di quelle al maschile”. A rappresentare questa tendenza saranno la svedese di origine bosniaca Gabriela Pichler con Äta sova dö (Mangia dormi muori), la messicana Natalia Beristain con No quiero dormir sola (Non voglio dormir sola), e dalla Cina Xiao He (Lotus), di Liu Shu. E ci sarà poi un’altro contributo molto atteso, quello della figlia d’arte Xan Cassavetes che con Kiss of the Damned (Il bacio dei dannati) porterà una storia di vampiri matura ed eccentrica, dalle molteplici influenze cinefile che vanno dal cinema di Bava all’underground statunitense. La pellicola chiuderà la manifestazione come evento speciale fuori concorso, mentre la proiezione di apertura sarà affidata a Water (Acqua), film collettivo che nasce da un progetto dell’università di Tel Aviv e vede coinvolti registi e attori israeliani e palestinesi per 7 cortometraggi sul tema dell’acqua. Completano l’offerta il dramma politico Küf (Muffa), del turco Aly Aidın; Welcome Home (Benvenuta a casa) di Tom Heene e O luna in Thailandia (Un mese in Thailandia) di Paul Negoescu, rispettivamente dal Belgio e dalla Romania, entrambi curiosamente ambientati nell’arco di una giornata.

Per maggiori informazioni sulla SIC e il suo programma, vi rimandiamo al sito: http://www.sicvenezia.it/