Diario di una ninfomane

04/05/09 - Questo è uno di quei film che non farà  mai parlare di sè per la qualità , l`importanza...

Valèrie – Diario di una ninfomane

Erotismo maldestro e insincero

04/05/09 – Questo è uno di quei film che non farà  mai parlare di sè per la qualità , l`importanza, l`attualità  dei suoi temi, ma per un fatto contingente, irritante quanto si vuole ma anche sapientemente gestito dai promotori della pelicola: il manifesto è stato censurato e boicottato dalla stampa e dai media per l`immagine di una mano in una mutandine e probabilmente per la parola “ninfomane”. Scandalo, indignazione ripetuta costantemente anche in conferenza stampa e squallore per la mancata ospitata a “Quelli che…”. E così la mediocrità , l`ingenuità , la banalità , il moralismo di ritorno del film di Christian Molina restano in secondo piano, anche perchè si dimenticano fin troppo presto.

valerieLa trama, tratta dal romanzo omonimo e autobiografico di Valèrie Tasso, racconta di questa donna amante del sesso e del contatto tra i corpi, della sua odissea nel cercare di capirne motivazioni e contraddizioni, della ricerca di qualcosa – l`amore, l`appagamento, la soddisfazione economica e personale, la gelosia – che alla fine si accorge di avere già . In pratica, 93 minuti per tornare al punto di partenza, ma non in senso circolare o con una nuova consapevolezza, ma come a far intendere che nella sceneggiatura di Cuca Canals, che spazia dall`erotico al melodrammatico per voler fare l`esistenziale, si racconta di tutto, ma non si dice nulla. L`idea di fondo è coraggiosamente femminista, nel raccontare e descrivere il bisogno e la voglia di sesso non come un disagio o una malattia – come anni di cultura maschilista e repressiva hanno voluto far credere – ma semplicemente un modo gioioso, libero e sincero di comunicare, da rivendicare senza dover incorrere nel giudizio moralista o bigotto, e di conseguenza spesso maschile. Se il contenuto ideologico è apprezzabile e difendibile, il modo in cui il regista Christian Molina lo mette in scena è sbagliato, quantomeno: ipocrisie che si inseguono lungo tutto il film, un`immagine involontaria del sesso costellata di violenze, soprusi e infelicità , banalità  spicciole sulla psicologia del sesso e delle sue deviazioni e quando nel finale, dovrebbero esplodere la carnalità  e la giocosità  dei corpi finora esibite generosamente, ci si rifugia nei giri di parole aulici, in un`ipocrita pudore visivo.

La sceneggiatura abbonda di risvolti prevedibili e sciocchi, oltre che di dialoghi davvero poco ascoltabili (“Profumi di Mediterraneo…” detto a un calabrese), luoghi comuni sul sesso e soprattutto sulla psicologia, che fanno da tappeto a una regia che sembra a proprio agio solo nel mostrare il sesso e l`erotismo (per fortuna), ma che poi vanifica la gioia visiva con il tono enfatico con cui la mette in scena (e corrispondenti scivoloni narrativi). E con una protagonista che per quanto carina e volenterosa non è propriamente una cascata di sensualità  ne di talento, rendendo così poco credibili anche tutte le sue peregrinazioni emotive. Film fastidioso, oltre che mediocremente messo in scena, per il quale – pur arrabbiati con la censura – non ce ne faremo un cruccio se nessuno lo guarderà .

(EMANUELE RAUCO)

Titolo originale: Diario de una ninfomana
Produzione: Spagna 2008
Regia: Christian Molina
Cast: Belèn Fabra, Leonardo Sbaraglia, Geraldine Chaplin, Angela Molina, Llum Barrera
Durata: 95′
Genere: drammatico
Distribuzione: Mediafilm
Data di uscita: 30 aprile 2009