Daniel Craig

Il James Bond più amato da pubblico e critica: è il britannico Daniel Craig. Una carriera divisa tra palcoscenico e grande schermo che lo vede attualmente come protagonista con Skyfall di Sam Mendes, ora nelle sale.

Walk of Fame – Daniel Craig – Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana

Ha vestito i panni di un prete gesuita del sedicesimo secolo, del poeta Ted Hughes, di uno spacciatore di cocaina e di un cowboy alle prese con un’invasione aliena. Ma nell’immaginario cinematografico è ormai per tutti l’agente segreto 007 nella sua sesta, e forse più iconica incarnazione: quella di un James Bond energico ma sottilmente raffinato, muscolare ed inflessibile, nel suo fascino glaciale intriso di aplomb britannico, protagonista delle ultime pellicole tratte dalla saga di Ian Fleming. E’ Daniel Craig, interprete inglese di formazione teatrale la cui carriera, benché costellata di interpretazioni di gran pregio, è esplosa negli ultimi anni proprio grazie alla spia al servizio di Sua maestà. Cresciuto nei pressi di Liverpool, Craig si forma a Londra presso il National Youth Theatre per conseguire la laurea nel 1991 alla prestigiosa Guildhall School of Music and Drama, e, con alle spalle diversi anni dedicati al palcoscenico prende parte a numerose produzioni televisive, con qualche sporadica incursione sul grande schermo con partecipazioni a margine. Nel 1998 inizia a farsi notare con un piccolo ruolo nel kolossal Elizabeth di Shekhar Kapur, ma soprattutto nelle vesti di George Dyer, compagno e modello di Francis Bacon in Love Is the Devil, biopic dedicato al pittore. Segue un periodo piuttosto intenso per l’attore, che prende parte a numerose pellicole restando, però, sempre in ambito nazionale: nel 2000 è lo schizofrenico protagonista di Some Voices di Simon Cellan Jones e tra i gestori di un’atipica clinica della salute nella dark-comedy Hotel Splendide.

Aitante ed estremamente versatile nella sua capacità di destreggiarsi tra i più disparati ruoli, Craig non tarda ad attirare l’attenzione di Hollywood, che gli riserva un posto nel blockbuster Lara Croft: Tomb Raider, tratto dall’omonimo videogame, e in Era mio padre, gangster-drama dove è diretto per la prima volta da Sam Mendes. Quindi il ritorno in patria, all’insegna del cinema d’autore e di interpretazioni intense, come quelle offerte con l’amante di una donna attempata e lo scrittore perseguitato da un mitomane in Mother e  L’amore fatale, entrambi diretti da Roger Michell. Ma l’action è in agguato pronto ad imprimere il suo marchio sul lavoro di Craig con un primo assaggio riposto in The Pusher di Matthew Vaughn e in The Jacket, che iniziano ad avvicinarlo in modo più compiuto al genere. Così, dopo esser stato tra i protagonisti di Munich di Spielberg e nel ruolo del killer Perry Smith in Infamous – Una pessima reputazione, nel 2006 Craig ottiene finalmente il ruolo decisivo della sua carriera, quello, appunto, di James Bond in Casino Royale. Adattamento del primo romanzo di Fleming per la regia di Martin Campbell, il film inaugura il reboot della serie, ottenendo un enorme successo di pubblico e critica, replicato dal successivo Quantum of Solace (2008) sempre firmato da Campbell. Per quanto ormai identificato col leggendario personaggio, Craig non rinuncia tuttavia a cambiare registro, come testimoniato dal dramma bellico Defiance – I giorni del coraggio, dal pastiche fantascientifico di Cowboys & Aliens, fino al thriller Millennium – Uomini che odiano le donne, versione diretta da Fincher dell’omonima pellicola svedese del 2009. Per arrivare ad oggi, ancora una volta come 007 ma sotto la regia di Sam Mendes in Skyfall, attualmente nelle sale.