L’Iran contro Panahi

Proteste in Iran per l'Orso d'Argento alla sceneggiatura assegnato dalla Berlinale a Closed Curtains di Jafar Panahi e Kambuzia Partovi.

Proteste in Iran per l’Orso d’Argento alla sceneggiatura assegnato sabato sera dalla Berlinale a Closed Curtains di Jafar Panahi e Kambuzia Partovi. Il film è il secondo (il precedente era This is Not a Film) diretto da Panahi dopo la condanna subita nel 2011 dalla Republica Islamica.

“Ci sono persone che realizzano film illegalmente e li presentano poi nei festival internazionali, ma tutti i cineasti sanno che per produrre un film in Iran e mostrarlo in eventi all’estero è necessaria un’autorizzazione dell’ente competente” ha dichiarato Javad Shamaqdari, direttore dell’ “Iran Cinema Organization” che ha aggiunto “queste produzioni sono tutte illegali, ma al momento il sistema si mostra tollerante verso attività di questo tipo”.

Panahi è stato accusato di aver realizzato un film sugli eventi successivi alle elezioni rpesidenziali iraniane avvenute nel giugno 2009 e pertanto è stato condannato a sei anni di carcere – poi tramutati in una multa – e al divieto di realizzare film e viaggiare all’estero per 20 anni. Nel 2011 il direttore della Berlinale Dieter Kosslick ha invitato Panahi come membro della giuria e data l’impossibilità del regista di uscire dal proprio paese, nelle situazioni pubbliche che hanno visti protagonisti i giurati era sempre presente simbolicamente la sedia vuota destinata al regista iraniano.