Refn: “L’arte stessa è un atto di violenza”

Abbiamo intervistato il regista di Solo Dio perdona che, dopo la presentazione in concorso al Festival di Cannes, esce in sala dal 30 maggio. Con protagonista Ryan Gosling.
Intervista a Nicolas Winding Refn, regista di Solo Dio perdona. A cura di Caterina Gangemi.

Incontrando la stampa a Roma, Nicolas Winding Refn – intervistato dalla nostra inviata Caterina Gangemi – ha parlato del suo nuovo film, Solo Dio perdona, presentato alla 66esima edizione del Festival di Cannes e in sala dal 30 maggio. Dopo Drive si tratta del suo secondo film con protagonista Ryan Gosling e anche della sua seconda collaborazione alle musiche con Cliff Martinez; i confronti tra le due pellicole perciò sono stati inevitabili. “Drive era più leggero come tono, qui è tutto molto più tenebroso, dall’ambientazione notturna a Bangkok al rapporto madre-figlio che è il centro archetipico del film. Solo Dio perdona ha ancora meno dialoghi di Drive ed è un film che si svela lentamente. E’ basato più su quello che non vedi, che su quello che vedi”. Di fronte poi a una delle questioni cruciali del suo cinema, l’idea di violenza che trasmette e mette in scena, Refn ha dichiarato che “l’arte stessa è un atto di violenza, l’artista esprime violenza con le sue emozioni. E in questo caso poi, la violenza si adattava bene alla storia”.