Bellaria: vince In Utero Srebrenica

Consensi unanimi per il verdetto del Bellaria Film Festival, che premia il documentario di Giuseppe Carrieri. Due riconoscimenti per Le cose belle di Piperno e Ferrente. Le nostre interviste.
Intervista a Fabio Toncelli, direttore artistico del Bellaria Film Festival. A cura di Massimiliano Schiavoni.
Intervista a Giovanni Piperno, regista di Le cose belle. A cura di Massimiliano Schiavoni.
Intervista a Barbara D'Amico e Fabio Lepore autori di Africa Bianca
Intervista a Giuseppe Carrieri Vincitore premio Italia Doc cpn In Utero Srebrenica

Un lungo e convinto applauso si alza dalla platea di Bellaria al momento dell’annuncio del vincitore: è In Utero Srebrenica di Giuseppe Carrieri, che già alla proiezione aveva colpito, commosso ed entusiasmato il pubblico. Appena ventisettenne, Carrieri si porta a casa il premio Italia Doc, il riconoscimento principale del Bellaria Film Festival, assegnato quest’anno da una giuria presieduta da Ugo Gregoretti. Deciso assertore di un’idea di documentario che deve essere anche poesia in forma audiovisiva, il giovane autore accoglie il premio visibilmente emozionato, parlando costantemente al plurale in riferimento al lavoro di squadra che ha animato la realizzazione del suo film (al montaggio Carlotta Marrucci, alla fotografia Giancarlo Migliore, al suono Nicola Baraglia). Tramite la vicenda di Srebrenica, inquadrata dallo sguardo di donne irreparabilmente ferite nella loro maternità, Giuseppe Carrieri si presenta quindi come un promettentissimo autore del futuro, a cui il premio di Bellaria non può che dare un’iniezione d’incoraggiamento e di fiducia, facendosi forte di una già notevole maturità espressiva. Le cose belle di Giovanni Piperno e Agostino Ferrente raccoglie invece due riconoscimenti: la menzione speciale Italia Doc, decisa dalla giuria ufficiale, e la menzione speciale Casa Rossa Doc, assegnata da una giuria composta di studenti Dams di Bologna coordinati da Paolo Angelini. Due riconoscimenti per un’opera che a sua volta ha molto colpito il pubblico di Bellaria, a partire dall’originalità del progetto. Piperno e Ferrente sono partiti infatti da un loro documentario del 1999 su alcuni bambini partenopei andando a ricercarli quindici anni dopo e raccontando (anche) il loro presente, in un continuo intarsio di piani temporali e di realtà documentata, narrata o ricostruita. Assai ben accolto alla proiezione ufficiale, tra asprezze del reale e franche risate, Le cose belle testimonia una volta di più la poliedricità del linguaggio documentario, capace d’introdurre lo spettatore in dialettica con un mondo che si disvela spontaneamente tanto in drammatico quanto in comico.

Per la sezione più originale del Bellaria Film Festival, dedicata all’audiodocumentario, il premio è andato ad Africa bianca degli emozionatissimi Barbara D’Amico e Fabio Lepore. Il direttore artistico Fabio Toncelli ha suggellato la serata di premiazione molto soddisfatto dell’esito del festival, leggendo poi la lista completa dei film e autori in concorso per racchiuderli in un unico ringraziamento collettivo. Giornata conclusiva, domenica 2 giugno, con la partecipazione di Ivano Marescotti, chiamato a presentare Viaggetto nella pianura di Francesco Conversano e Nene Grignaffini, e l’arrivo di Vinicio Capossela, a cui David Riondino assegnerà la cittadinanza onoraria di Bellaria in una serata a lui dedicata.

I PREMI:

PREMIO ITALIA DOC: ‘IN UTERO SREBRENICA’ DI GIUSEPPE CARRIERI

MENZIONI SPECIALI DELLA GIURIA ITALIA DOC: ‘LE COSE BELLE’ DI GIOVANNI PIPERNO E AGOSTINO FERRENTE e ‘IL LIBRAIO DI BELFAST’ DI ALESSANDRA CELESIA

MENZIONE SPECIALE CASA ROSSA DOC: ‘LE COSE BELLE’ DI GIOVANNI PIPERNO E AGOSTINO FERRENTE

PREMIO RADIO DOC: ‘AFRICA BIANCA’ DI BARBARA D’AMICO E FABIO LEPORE

MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA RADIO DOC: ‘ITALIA-ROMANIA: IN VIAGGIO CON LE BADANTI’ DI FLAVIA PICCINNI

MASSIMILIANO SCHIAVONI