Jonathan Zarantonello: “Sono dovuto andare in America per fare un film”

La nostra intervista al regista di The Butterfly Room, con protagonista Barbara Steele, che racconta le difficoltà produttive incontrate per realizzare il suo horror-thriller, omaggio ai classici del genere italiano degli anni Sessanta e Settanta.
Intervista a Jonathan Zarantonello, regista di The Butterfly Room. A cura di Silvio Grasselli.

A partire dal 6 giugno uscirà in 11 copie, The Butterfly Room, nuova regia di Jonathan Zarantonello, dopo Medley e Uncut. Si tratta di un omaggio all’horror-thriller italiano degli anni Sessanta e Settanta, con protagonista Barbara Steele (icona di quel cinema, a partire da La maschera del demonio di Mario Bava), ma che il regista ha avuto difficoltà a produrre in Italia e che come ha raccontato al nostro inviato Silvio Grasselli ha deciso di andare negli Stati Uniti per riuscire a realizzarlo: “Girare il film in America è stata una mia esigenza quasi personale, nel senso che non vedevo tanto un futuro né per il progetto né tantomeno per me qui in Italia, né forse per il cinema di genere…quindi mi sono detto: io ci ho provato per tanti anni, vediamo che succede in America. In effetti mi è piaciuto molto usare le scenografie americane e questo tipo di cast non l’avrei potuto certamente avere in Italia, perché ci sarebbe stato bisogno di pagare gli spostamenti, ecc.”. Tra le altre cose, Zarantonello ha raccontato ovviamente di come sia riuscito a coinvolgere Barbara Steele: “Avendo una lunga storia di cinema italiano, le è risultato familiare parlare con un italiano e anche in qualche modo il tema della mamma, che è il tema del film, aveva capito benissimo da dove veniva”.