Bel Ami – Storia di un seduttore

18/02/12 - Umiliazioni e vendette di un arrivista, per la fedele trasposizione da Maupassant, in anteprima a Berlino e interpretata da un ottimo Pattinson.

Dalla nostra inviata Daria Pomponio

Gli adattamenti di opere letterarie celebri non sono mai cosa facile, si rischia a volte di osare troppo e cedere a un improprio titanismo autoriale, oppure di approntare una rilettura “scolastica” priva di nerbo e vita. Portando sullo schermo Bel Ami di Guy de Maupassant i registi Declan Donnellan e Nick Ormerod sono andati nella direzione dell’adesione al testo e alle sue dinamiche, eliminando alcuni aspetti troppo specifici relativi all’epoca in cui è ambientato (la Parigi del 1890), ma senza tentare arditi aggiornamenti. Eppure il personaggio di Georges Duroy, seduttore e parassita delle ricche famiglie parigine, sarebbe stato perfetto anche per i nostri giorni, in cui trionfa l’arte di arrangiarsi.

Incarnato da un sorprendente Robert Pattinson (all’occorrenza ambiguo e diabolico al punto giusto), il nostro Duroy è un fresco reduce della guerra in Algeria e spera di trovare a Parigi piaceri e ricchezze. Ma la ville lumiére stenta a rispondere alla sua fame di ascesa sociale, almeno finché non incontra un vecchio commilitone pronto a presentagli la moglie (Uma Thurman) e le sue amiche (Cristina Ricci e Kristin Scott-Thomas): tutte sposate con uomini ricchi e affette da un insostenibile tedium vitae. Con loro intreccerà relazioni sentimentali (con una convolerà anche a nozze), spianando la strada al suo benessere. Ma la società degli uomini, che lo disprezza per la sua mancanza di talento e i suoi metodi poco ortodossi (la dipendenza dalle facoltose signore) non perde occasione per umiliarlo pubblicamente. Duroy preparerà allora una sua sapida e luciferina rivalsa. Presentato in anteprima alla Berlinale 2012, il film co-diretto da Donnellan e Ormerod, entrambi dalla lunga esperienza teatrale, è un dramma da camera dai dialoghi alquanto deboli, che sa però dosare bene la tensione e lasciar brillare i suoi interpreti. Se si eccettua infatti una Kristin Scott-Thomas eccessivamente sopra le righe, il resto del cast è più che mai in parte, con la Thurman nei panni della colta e libera Madeleine (poi moglie di Duboy) e una rediviva Cristina Ricci in quelli della tenera e facoltosa amante Clotilde. Mentre sul versante maschile troneggia un perfido Colm Meaney. Ma Bel Ami è soprattutto un solido trampolino di lancio per il bel Pattinson, finalmente libero dalle catene della saga di Twilight e pronto a dimostrare versatilità e talento.

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