Fast & Furious 5

27/04/11 - Vin Diesel e Paul Walker tornano nel quarto seguito della serie d'azione in cui le auto contano molto più degli attori.

Dopo i più di 350 milioni di dollari incassati col quarto, fiacco capitolo, la serie dedicata alle automobili a tutta velocità e a Dom Toretto torna con un quinto film che di nuovo può sollazzare gli appassionati del genere, cambiando saggiamente registro e puntando a un thriller meno “sportivo” e più “classico”. Dopo aver fatto evadere Toretto, la sorella Mia e il fidanzato Brian si rifugiano a Rio de Janeiro, dove però le loro gesta fanno arrabbiare il boss locale: l’unico modo per uscirne liberi e vivi è quello di riunire una squadra e derubarlo di tutti i suoi averi. Ma la squadra dell’FBI dell’agente Hobbs è sulle loro tracce. Chris Morgan sceneggia sulla scorta dei personaggi creati da Gary Scott Thompson e innesta il classico heist-movie, il film di rapina, alla struttura di corse spericolate della serie.

Ne viene fuori un film divertente e spettacolare che, rispetto al quarto capitolo, ha azzerato le molte ridicole ricostruzioni digitali per affidarsi a una serie di stunt automobilistici notevolissimi cercando di ampliare la propria base di spettatori guardando a una struttura che non giri esclusivamente sui cavalli delle macchine da corsa; certo, il regista Justin Lin realizza la solita fantasia al testosterone, intrisa dell’estetica (e dell’etica?) machista per cui le curve degli uomini contano più di quelle delle donne – con tutto il coté omo-erotico che ne consegue –, ma per confezione, ritmo e qualità delle scene d’azione (il memorabile gran finale) è superiore al film precedente. Anzi, per chi volesse saperlo, è il migliore dopo il prototipo che aveva, a differenza di questo, il pregio della secchezza; ma la sceneggiatura sa giocare ironicamente col proprio pubblico (le ellissi nelle scene di gara), la regia migliora nella resa e nella precisione d’esecuzione, come dimostra il bellissimo inseguimento a piedi a Rio, e Vin Diesel si concede una spettacolare entrata in scena. Poi degli attori quasi più nessuna traccia: ma se in film come Sex & The City i fans ricordano i cambi d’abito, in questo agli appassionati interessano solo i cambi d’auto.

EMANUELE RAUCO

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