Roma, confetti fuori concorso

20/10/09 - Un filmetto che si potrebbe definire moderno e, a suo modo, di un certo...

moran atias

Presentata al Festival Internazionale del Film di Roma “Oggi sposi”, la nuova commedia all star di Luca Lucini

(Dalla nostra inviata Lia Colucci)

oggi sposi20/10/09 – Un filmetto che si potrebbe definire moderno e, a suo modo, di un certo spirito, che il regista Luca Lucini dedica al matrimonio, anzi ai matrimoni. Ci troviamo, prima di tutto, di fronte alla coppia del poliziotto con la figlia dell’ambasciatore, dove si mettono in risalto le differenze culturali, soprattutto tra i padri, e dove spicca Michele Placido nei panni del babbo ruspante. Poi c’è la coppia vip, soubrette con magnate della finanza, per la quale il matrimonio è solo una maniera per compiacere lo sponsor. Quindi la coppia di precari che vorrebbero fare le nozze a costo zero, ricorrendo a duemila trucchi e invenzioni sino a cacciarsi nei guai. Poi è la volta del vecchio barbogio ricchissimo con ragazzetta ventenne, ma con un figlio ingombrante fra i piedi. Tutte vicende che ruotano intorno a quello che potremmo chiamare contingenza, visto che i temi potrebbero tranquillamente essere stati raccolti da qualche rotocalco femminile. E questo è anche il limite del film: un occhio veramente troppo superficiale sui contenuti. E’ vero che la pellicola dichiara subito i suoi intenti, ma la paternità vanziniana è troppo sfacciata, anche perché i Vanzina hanno ben altre frecce al loro arco e soprattutto ben altri attori e budget. Non esiste nessun lavoro sui personaggi, gli esterni sono dimenticati: tutto si risolve in qualche battuta, in alcuni casi anche efficace ma isolata.

Insomma un prodotto guardabile ma estremamente omogeneo,che non conosce colpi d’ala, o imprevisti piacevoli, e che non esce mai dalle gag. In alcuni casi si ha l’impressione di incrociare quasi per caso la cara commedia all’italiana, ma è solo un’impressione. La società dipinta è priva di quelle sfumature, di quella magica ironia, di quello sfogo di allegria che sapeva esibire quel tipo di genere. Un film che comunque si saprà far apprezzare: siamo o non siamo nell’era del “no logos globale”?