Guadagnino documenta il razzismo

Dopo Inconscio italiano, studio sul rapporto tra italiani e migranti, a partire dagli anni '30, il regista produrrà un film con Germano, Mastandrea e Morandi.

Luca Guadagnino parla del suo documentario Inconscio italiano in un’intervista a “Repubblica”, anticipando che si tratta di un film sul razzismo in cui si affonda la ricerca nelle radici del nostro rapporto con i migranti, partendo dagli anni Trenta e arrivando a “oggi, la notte della Repubblica con l’Italia stretta nella morsa berlusconiana. Poi è soffiato il vento delle elezioni e ne sono felicissimo”. Per realizzare il documentario Guadagnino si è avvalso dell’archivio dell’Istituto Luce e della consulenza di storici e antropologi come Angelo Del Boca, Alberto Burgio, Ida Dominijanni. Nella costruzione di questo “inconscio italiano” Guadadagnino punta il dito contro la cattiva maestra televisione: “Io la chiamo televisualità, una scelta inconsapevole che va verso la semplificazione. Una scena si può girare in mille modi, ma ora tutto è rimpicciolito, i film oggi vengono fatti dal monitor”. Il regista palermitano cresciuto però a Milano è, tra l’altro, reduce dal successo avuto negli Stati Uniti dal suo più recente lungometraggio, Io sono l’amore (2009), al terzo posto per incassi per film stranieri nel mercato americano della scorsa stagione ed è allo stesso tempo al lavoro come produttore, in collaborazione con Rai Cinema, per il nuovo film che Edoardo Gabbriellini girerà ad agosto con Elio Germano, Valerio Mastandrea e Gianni Morandi.