Christian Petzold e il volto perduto della guerra #RomaFF9

Petzold presenta Pheonix al festival di Roma 2014, un melodramma noir sull'identità e i fantasmi della guerra. Lo abbiamo intervistato
Intervista a Christian Petzold a cura di Emanuele Rauco

Uno dei film più attesi al festival di Roma dagli amanti del cinema d’autore è Phoenix, nuovo lavoro di Christian Petzold che aveva convinto tutti con il precedente La scelta di Barbara: il regista tedesco è arrivato oggi all’Auditorium Parco della Musica e ha convinto la stampa alla proiezione riservata con un film che è un noir mélo sullo sfondo della Germania del dopo guerra. La protagonista è una sopravvissuta ai campi di concentramento che, sfigurata, si fa ricostruire il viso. Ma il marito, che non sa che è ancora viva, non la riconosce e cerca di coinvolgerla in un piano per accaparrarsi la di lei eredità. Lei accetta: vuole scoprire se il marito la ama ancora e se è stato lui a tradirla.
Ispirato a La donna che visse due volte di Hitchcock e al romanzo Le retour des cendres di Hubert Monteilhet, Phoenix è un melodramma che guarda alle atmosfere del cinema di Fassbinder per raccontare in chiave nera i fantasmi e le eredità che la seconda guerra mondiale, e l’Olocausto in particolare, ha lasciato ai sopravvissuti. Un film complesso e stratificato che comunica con lo spettatore attraverso una coppia di attori di fortissima alchimia: Nina Hoss e Ronald Zehrfeld.

EMANUELE RAUCO