TFF34 La favola nera sugli adolescenti di De Sica

I figli della notte di Andrea De Sica in concorso al Torino Film festival parla di adolescenti che devono affrontare la vita in uno strano luna park/collegio claustrofobico isolato dal mondo. La nostra intervista al regista e ai due attori protagonisti Crea e Succio. Per la colonna sonora un omaggio al Giardino dei Finzi-Contini del nonno Vittorio.
Intervista ad Andrea De Sica a cura di Giovanna Barreca
Intervista a Vincenzo Crea e Ludovico Succio e a cura di Giovanna Barreca

figlinotte
Un’opera prima è spesso legata a un elemeto autobiografico. Andrea De Sica in I figli della notte, in concorso al Torino Film Festival, sceglie di affidarsi ai racconti di amici che sono stati in collegio in Italia e che sono giovani, secondo l’autore, poco raccontati al cinema.
Così è nata una favola nera dove c’è il bosco pieno di insidie da percorrere in piena notte e soprattutto ci sono degli adolescenti che vengono mandati in questa scuola esclusiva per essere formati a diventare la futura classe dirigente ma che si ritroveranno ad affrontare la paura più grande: la solitudine. E tutto questo avviene in uno strano luna park (così lo definisce il regista perchè accanto alla rigidità, l’offerta formativa prevede la trasgressione), lontano dal mondo reale, isolato da tutti e da tutti, in una condizione che loro non vivono come opportunità di concentrazione e di crescita – come vorrebbero genitori (sempre fuoricampo) ed educatori – ma come profonda voragine nella quale cadere e perdersi, forse per sempre. Quindi un film che racconta una storia di crescita dura con risvolti dark molto drammatici e insieme un film di genere, frutto dell’idea di messa in scena del regista che si è lasciato trasportare soprattutto dalle sue fantasie e dal tanto cinema del quale si è nutrito sin da bambino.
Durante la nostra intervista abbiamo parlato con De Sica degli spazi del film che omaggiano prima di tutto l’Overlook Hotel di Shining di Kubrick, anche per i colori ma soprattutto per l’atmosfera che si respira tra i corridoi dello stabile immerso nella neve (luogo che esiste davvero tra le montagne di Dobbiaco in Alto Adige), della solitudine degli adolescenti e delle musiche del film, realizzato dallo stesso regista dopo la morte del padre Manuel, compositore notissimo per le sue collaborazioni con Bertolucci, Vicari, Ozpetek e Marra.
Con gli attori protagonisti Vincenzo Crea e Ludovico Succio invece abbiamo scoperto qualcosa di più su Edoardo e Giulio, i loro personaggi nel film e sulle loro passioni cinematografiche.

giovanna barreca