20 anni di Media

29/10/11 - Il programma della UE per il sostegno del cinema festeggia il compleanno con un convegno su digitalizzazione e misure future.

Dal nostro inviato EMANUELE RAUCO

Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA a:

  • Giuseppe Massaro – Media Desk
  • L’Hotel Bernini Bristol è il cuore della Business Street, il mercato del film interno al Festival del Film di Roma, ma oggi è diventato anche il cuore di un altro evento legato al business e all’industria cinematografica: i 20 anni del programma Media, il progetto dell’Unione Europea per sostenere l’industria del cinema e dell’audiovisivo. Le celebrazioni si sono trasformate in una giornata di approfondimento sull’industria audiovisiva europea, dedicando particolare attenzione alle nuove tecnologie e ai futuri schemi di finanziamento per il periodo 2014-2020. Understanding the Digital Cinema Roll-Out in Europe è il titolo dell’analisi di Martin Kanzler (analista dell’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo) ed Elisabetta Brunella (segretario generale Media Salles) da cui è partito l’incontro.

    Nella ricerca, che ha monitorato l’incremento degli schermi digitali del vecchio continente, si nota come tra fine ’11 e inizio ’12 il 50% degli schermi europei sarà digitale, grazie all’abbassamento dei costi dell’attrezzatura e anche alla pressione che viene dalle major, ansiose di realizzare un prodotto da distribuire non più in 35 millimetri. Per contro, l’alto costo della conversione e l’aumento dei complessi medio-piccoli, finirà per schiacciare film e distribuzioni indipendenti. Il tutto reso ancora più problematico dalla stasi dello switch-off in Italia, che dopo uno gran partenza nel biennio 2009-’10, si è bloccato nel 2011. Intanto nel resto dell’Unione si fa presente che la fine della proiezione in pellicola avverrà entro il 2012 in Norvegia e Belgio, seguite da Francia e Regno Unito nel 2014.

    A questo dovranno far fronte i distributori italiani: Paolo Protti (presidente AGIS-ANEC) ha denunciato come il continuo incremento tecnologico costringa le sale a un continua rincorsa che impedisce l’ammortamento dei costi; Luigi Grispello (vice presidente Media Salles) riflette sulla mancanza di vantaggi per l’esercizio “minore” in termini di costi lavoro e programmazione; Carlo Bernaschi (presidente ANEM) chiede aiuti allo stato per sbloccare la crescita delle sale digitali, problema che annullerebbe i vantaggi soprattutto nel medio periodo. A questi ha risposto Nicola Borrelli, (direttore generale cinema (MIBAC) che ammettendo il passaggio da un’eccessiva domanda di digitale alla stasi attuale, ha fatto un excursus sul tax credit negli ultimi anni – da cui molte piccole realtà sono escluse per difetto di credito d’imposta – sostenendo come questo sia il mezzo più importante per la digitalizzazione degli schermi, insieme al virtual print fee che riscatta in parte i costi di conversione digitale. Uno scenario problematico, forse preoccupante, nel quale però non c’è tempo per fermarsi o guardarsi indietro: è questa la sfida principale che le sale cinematografiche, e il programma Media, devono affrontare nei prossimi anni.