Amelia

24/12/09 - Probabilmente, anzi sicuramente, c'è più verità su Amelia Earhart nell'ironia di Una notte...

Patinata agiografia di un mito, americano.

amelia24/12/09 – Probabilmente, anzi sicuramente, c’è più verità su Amelia Earhart nell’ironia di Una notte al museo 2” – dove la statua della famosa aviatrice riprendeva vita per lottare insieme al custode Ben Stiller contro un malvagio faraone egiziano nei corridoi del museo Smithsonian di Washington – che non in questa versione agiografica, patinata e stucchevole, intitolata semplicemente Amelia. In uscita nelle sale italiane in piena settimana natalizia, il film è dedicato alla vita della popolarissima aviatrice che scomparve col suo aereo in un punto imprecisato dell’Oceano Pacifico mentre faceva il giro del mondo. Se poi vogliamo confrontare la pellicola di Mira Nair con il biopic televisivo del 1994 Amelia Earhart: L’ultimo viaggio del canale via cavo americano TNT, dove la protagonista, interpretata da una Diane Keaton in forma smagliante, appare come una donna difficile da gestire, nervosa, rumorosa, impulsiva, con una contrastante vita matrimoniale e soprattutto la causa maggiore del fallimento dell’impresa nella quale scomparve (non seguì la maggior parte dei consigli tecnici degli esperti e i protocolli di sicurezza), sembra quasi una sfida fra un rotocalco e l’Enciclopedia Britannica. In Amelia tutto si riduce ad una retorica posticcia: i personaggi hanno la profondità e lo spessore di una cartolina, la storia si riduce ad un intreccio degno della peggiore telenovela latino-americana, l’eroina ama equamente sia il marito che l’amante e i due uomini non battono ciglio di fronte a nessuna delle scelte della Earhart, la protagonista appare come una donna che non sbaglia mai, perfetta, comprensiva, la quintessenza dell’eroina e sembra che di umano non possegga assolutamente nulla (cosa lontana dalla figura descritta dalle biografie ufficiali e non), il contesto storico della Grande Depressione e della storia del femminismo di quegli anni, fondamentale per capire la popolarità del personaggio pubblico, viene quasi del tutto annullato, se non in un paio di considerazioni buttate lì a caso.

Se volessimo potremmo continuare a infierire sulla pacchianeria retorica della vanagloriosa ”passerella” dei personaggi famosi che Amelia incontra lungo il suo cammino di celebrità – dalla First Lady Eleanor Roosevelt, donna di brillante intelligenza ridotta qui ad una donnetta dalla risatina ”scema” (povera Cherry Jones che la interpreta!) e dal grande scrittore e sceneggiatore Gore Vidal, qui ancora bambino e figlio del suo amante Gene, contentissimo che papà abbia una tresca – o sul fatto che ogni cinque minuti l’aviatrice ci infonda una lezioncina metaforica sul coraggio. Ma forse è meglio fermarsi qui, per quanto riguarda la scrittura e il valore etico di questo film. Proseguendo, per concludere, sulla linea tecnica, la regia di Mira Nair è piatta e vuota (oltre che infarcita dei soliti finti inserti in bianco e nero dei cinegiornali dell’epoca) e la confezione segue la linea del contenuto formalizzandosi verso una patina lucidata e rilucidata, dalla fotografia di Stuart Dryburgh, alla ricostruzione scenografica e dei costumi votata all’opulenza, alla pur bella colonna sonora di Gabriel Yared, che si divide fra i toni di Max Steiner e quelli del John Barry de La mia Africa (ricordate le note sulla famosa scena di Meryl Streep e Robert Redford sull’aeroplano?). Dispiace vederne protagonista una Hilary Swank (anche produttrice esecutiva) che, nonostante tutto, fa il suo dovere e dimostra ancora una volta la sua predisposizione verso ruoli di coraggiose donne dalla ”tempra maschile”, dopo aver vinto due Oscar con Boys Don’t Cry e Million Dollar Baby. In questo caso la sua sembra quasi una condanna. Richard Gere ed Ewan McGregor sono invece alquanto patetici e si lasciano trascinare a fondo con il film, l’uno ormai a suo agio solo nel ruolo di marito tradito, l’altro nella sua impomatata ingessatura artistica.

Resta una sola domanda: ma nel 2009 c’è ancora motivo di fare film biografici che glorifichino il personaggio a cui sono ispirati?

(ERMINIO FISCHETTI)

Titolo originale: Amelia
Produzione: USA, 2009
Regia: Mira Nair
Interpreti: Hilary Swank, Richard Gere, Ewan McGregor, Christopher Eccleston, Joe Anderson, Cherry Jones, Mia Wasikowska
Durata: 111’
Genere: biografico
Distribuzione: 20th Century Fox
data di usicta: 23 dicembre 2009

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