Anche se è amore non si vede

17/11/11 - Il nuovo film di Ficarra & Picone è l'ennesima commedia sentimentale degli equivoci a base di gag mutuate a piè pari dalla tv.

Ficarra & Picone, per l’occasione Salvo e Valentino, sono amici da trent’anni, ma hanno problemi diametralmente opposti: mentre il primo non fa che correre dietro alle belle ragazze, il secondo non sa più come venerare la sua fidanzata Gisella (Ambra Angiolini), che da più di 8 anni ricopre di regalini, cuoricini, pensierini e quanto di più sdolcinato – nonché tendente al pacchiano – possa esistere sulla faccia della terra. Inutile dire che la poverina trema al pensiero di festeggiare anche solo un altro “mesiversario” circondata da altre smancerie, petali di rosa e fotografie delle vacanze trasformate in gigantografie da appendere in salotto. La rottura sembra imminente ma, per fortuna di Valentino, i maldestri tentativi di Salvo per rimorchiare la giovane guida turistica Natascha (Sascha Zacharias) riusciranno a creare enormi equivoci e a far impazzire di gelosia Gisella, salvando così la coppia. Ma anche la vita sentimentale dell’approssimativo rubacuori potrebbe finalmente conoscere una svolta grazie al ritorno dagli States di una vecchia amica (Diane Fleri), mai davvero dimenticata.

Come si sarà intuito dalla trama, Anche se è amore non si vede, in uscita con Medusa il 25 novembre con 550 copie, è una commedia romantica delle più semplici e basilari. Anzi, è proprio l’ennesima commedia degli equivoci, con tanto di amanti che si spiano e si spaiano, personaggi che si rincorrono, happy ending con scazzottata corale tra gli invitati di un ricevimento matrimoniale, compresi testimoni, parenti, madri e padri degli sposi. Non c’è nessun guizzo: la storia procede per gag costruite sulla verve dei protagonisti, mentre la regia non prova, se non per qualche impercettibile secondo nei titoli di testa, a staccarsi da campi e controcampi strettamente funzionali ai dialoghi. Lo stile, se di stile si può parlare, assomiglia a quello di un serial televisivo non troppo raffinato, il cinema è qualcosa di lontano anni luce e probabilmente anche poco ricercato o desiderato da interpreti e produzione. Tanto il pubblico che raggiungerà i due comici sul grande schermo è lo stesso che li apprezza già in televisione, perciò perché disturbarsi a fare un film degno di questo nome? Ormai la formula si ripete in loop: forse un giorno il pubblico si stuferà di pagare il biglietto del cinema per qualcosa che sostanzialmente può vedere a casa, rompendo il circolo vizioso che fa invadere le sale dal registro e dallo star system del piccolo schermo. Per ora, non resta che attendere con rassegnazione il prossimo “film” del comico Zelig (o giù di lì) di turno.

LAURA CROCE

SCHEDA FILM