Arrivano i nostri

14/05/09 - A prima vista non è un periodo esaltante per gli incassi, soprattutto per quanto...

(Rubrica a cura di Alessandro Aniballi)

14/05/09 – A prima vista non è un periodo esaltante per gli incassi, soprattutto per quanto riguarda il cinema italiano. Però possiamo constatare con un pizzico di ottimismo che un film come Questione di cuore, con circa un mese di programmazione alle spalle, resta ancora tra i dieci titoli settimanali più visti. E ne siamo rincuorati poichè riteniamo che l`ultimo lavoro della Archibugi sia la migliore pellicola italiana dall`inizio della stagione, insieme a Tutta colpa di Giuda di Davide Ferrario (che invece purtroppo non è andato molto bene al botteghino).

arrivano-i-nostri-interno.jpgDopo la dèbà¢cle de La strada di Levi (2006), confusa rilettura dei codici documentari a partire da La tregua, Ferrario è riuscito a ritrovare un`armonia fra la sua innegabile caratura di narratore e il suo vitale interesse verso certi meccanismi della società  che conducono all`emarginazione o, anche, al rifiuto. In tal senso, Tutta colpa di Giuda è una felice rivisitazione del tema cristologico, ambientata in un vero carcere e interpretata da dei detenuti, dove grazie anche all`abilità  di alcuni attori professionisti (la Smutniak, Fabio Troiano) si mescolano egregiamente l`urgenza documentaria e la ricostruzione fictionale. Anzi, nel far interpretare a Kasia Smutniak il ruolo di una regista cui è affidato il compito di “elevare” la vita dei carcerati attraverso il gesto teatrale e la rappresentazione dal vivo, Ferrario tematizza se stesso, sia nel costante desiderio di far confluire la finzione nel reale, sia nella consapevolezza di quanto ciò sia impossibile. In una paradossale quanto necessaria rincorsa infinita verso la realtà , il cinema di Davide Ferrario – e in particolare questo suo ultimo film – si potrebbe rileggere come una vitalistica riproposizione dell`inseguimento tra Achille e la tartaruga. E’ qui, dunque, nella consapevolezza di esistere in funzione dell`impossibile raggiungimento della tartaruga-realtà  che il cinema di Ferrario trova il suo senso, facendoci capire come questo autore sia oggi fondamentale in una cinematografia sempre più comodamente incatenata nel mondo delle ombre.

Allo stesso tempo è apprezzabile Questione di cuore per una scrupolosa detection sul tema dell`amicizia, per la spontaneità  che lo sostanzia e, in ultimo, per il richiamo che viene fatto al neorealismo. Sia chiaro, non è fattibile oggi leggere il reale con gli stessi “occhiali” che vennero usati da quel cinema, però è vero che in un panorama così ristretto come il nostro, dove tutti gli insegnamenti, tranne la commedia, sembrano dimenticati e rimossi (dai generi quali l`horror, il poliziesco e il grottesco, al film d`impegno civile, al cinema “borghese” di un Antonioni), forse bisognerebbe questione-di-cuorericostruirsi una propria e personale tradizione. La Archibugi, facendo incontrare/scontrare un intellettuale inoperoso con un borgataro arricchito (ma ancora fiero dei suoi valori), ci mostra quantomeno quale sia la sua strada, quella di un cinema semplice ma accorato e sofferto, in cui hanno un ruolo preponderante la verità  della recitazione (Kim Rossi Stuart e Albanese, a tratti, sembrano improvvisare con trasporto) e l`autencità  dei set. In più in Questione di cuore si riesce anche a ritrarre una Capitale che forse sta sparendo. Va letta in tal senso, secondo noi, la scena in cui il Romanaccio autentico (Rossi Stuart) e l`intellettuale trapiantato (Albanese) guardano con orrore alla finestra una scorribanda di picchiatori autoctoni senza poter intervenire. Bastano pochi secondi per essere colti dai brividi di fronte all`incattivimento atroce del “coatto” odierno.

Certo, quella della Archibugi non è l`unica via possibile da percorrere, tutt`altro, ma almeno è un percorso preciso, non appesantito tra l`altro da velleità  o presunzioni autoriali. E’ bastato credere a una storia, a un racconto e costruirvi intorno tutto il resto. Sembra semplice, ma in pochi lo sanno fare oggi in Italia.

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