Bad Teacher

28/07/11 - Kasdan figlio prende in giro il sistema scolastico. Il risultato è una pellicola convenzionale con Timberlake e Punch a fare da mattatori.

Sono stati definiti eroi, i plasmatori dei leader del domani, icone sociali, missionari, simbolo di virtù e dedizione. È la classe degli insegnanti. Al cinema erano figure mistificate che salvavano poveri alunni demotivati perché provenienti da situazioni familiari e culturali degradate; in pellicole come La forza della volontà, Conta su di me, Pensieri pericolosi, La musica del cuore fare l’insegnante non è solo un lavoro ma una vera e propria vocazione. In realtà, questi dipendenti statali sono soggetti di un limbo sociale nel quale sono malpagati, malformati, sfruttati e, con queste premesse, certamente poco inclini ad amare il proprio lavoro: sempre meno apprezzati e sempre meno capaci di farsi apprezzare. Proprio come la protagonista di Bad Teacher – Cattiva maestra, sicuramente poco incline a formare la classe dirigenziale del domani: dedita a bere, fumare, drogarsi e dormire durante le sue lezioni, vede il suo mestiere di insegnante come la peggiore tortura che le potesse capitare, solo un modo per potersi sfamare. Prima, però, di poter trovare una soluzione economica migliore (sposare un uomo ricco, possibilità che vede in un giovane collega, un po’ tonto e stucchevole, appartenente ad una ricca famiglia di orologiai) che le permetterebbe di fuggire a gambe levate da quell’incubo che sono le scuole medie: un inferno non solo per gli studenti, che perlomeno dopo un certo numero di anni la lasciano, ma anche per i loro educatori, che probabilmente lì finiranno i loro giorni.

Jake Kasdan compie con Bad Teacher – Cattiva maestra un’operazione simile a Walk Hard – La storia di Dewey Cox, nel quale sabotava il genere biografico delle grandi star musicali decostruendolo e rielaborandolo in chiave ironica e beffarda; in questo caso la presa in giro della retorica filmica sulla figura “eroica” degli insegnanti rimane su un piano esclusivamente ideologico e morale, mai tecnico (il genere in questione viene solamente citato con alcuni frame di popolari film degli anni Ottanta e Novanta, periodo di massimo fulgore del genere). Di conseguenza, il regista costruisce una pellicola assolutamente convenzionale (c’è da dire che è su commissione) che ha dalla sua la critica mendace al sistema scolastico, narrato attraverso una galleria di personaggi che ripercorrono tutte le caratteristiche del genere: la collega perfettina e perbenista (antipatica), quella grassa e sola, il preside di mezza età pigro e scocciato da anni di lavoro, senza dimenticare il bolso e simpatico insegnante di ginnastica che scalfirà il cuore cinico e calcolatore della protagonista. Una buona costruzione psicologica dei personaggi, avallata da un buon uso del cast (Diaz funzionale, ma Timberlake e Punch sono i veri mattatori, rispettivamente sotto e sopra le righe), spunti e analisi interessanti, si alternano a una mancanza di coraggio nell’affondare il pedale dell’acceleratore del cinismo fino in fondo. La sceneggiatura, a tratti ben scritta e con trovate comiche che fanno sorridere, rimane implosa per un finale che getta la sua cattiveria alle ortiche. Bad Teacher – Cattiva maestra è come uno studente brillante che potrebbe rendere meglio se solo si applicasse di più.

ERMINIO FISCHETTI

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