Banche, imprese e cinema

27/10/11 - All’interno della Business Street si è svolto un convegno volto a incrementare e aumentare i rapporti tra investitori terzi e settima arte.

Dalla nostra inviata DARIA POMPONIO

Ascolta le interviste di RADIOCINEMA ai protagonisti del convegno:

  • Riccardo Tozzi
  • Federica Lucisano
  • Si è svolto all’interno delle iniziative della Business Street, spazio riservato al mercato e all’industria del Festival Internazionale del Film di Roma, il convegno Banche, imprese e cinema 2011, volto a segnalare le nuove opportunità di investimento nell’audiovisivo per istituti bancari e imprenditoria privata. Presente all’evento, il Direttore Generale Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Nicola Borrelli ha sottolineato il successo del principale strumento di finanziamento indiretto del cinema, ovvero il tax credit, che ha generato un aumento di produzioni italiane ed estere, la cui presenza sul territorio ha provocato ingenti ricadute economiche. Ci ha pensato poi Alberto Baldini, responsabile settore cinema della BNL a quantificare queste ricadute, che nell’ambito del turismo si assestano ad un incremento medio del 50%, con picchi del 143% a Matera in seguito al film La Passione di Cristo di Mel Gibson e del 300% in Scozia dopo Braveheart (sempre di Gibson), mentre dopo Il Codice Da Vinci i visitatori del Louvre sono cresciuti del 10%. Per quel che riguarda invece l’apporto diretto delle banche, Baldini ha sottolineato che la BNL è da quasi 80 anni “la banca del cinema”, che eroga i fondi pubblici di finanziamento e i relativi anticipi, oltre a valutare i progetti cinematografici da sostenere, ora con un occhio di riguardo per i giovani. A fronte di numerose richieste, soltanto 6 progetti nel 2010 e 8 nel 2011 hanno ottenuto da parte di BNL il credito d’imposta a causa del plafond limitato imposto dalla attuale legge. Il tetto massimo dei 2.500.000 ha infatti prodotto come conseguenza l’esclusione di molti progetti meritevoli di finanziamento. Il MiBaC ha già indirizzato al Ministro dello Sviluppo Economico Romani la proposta di ampliamento del tetto massimo degli investimenti, ma la questione non è stata ancora messa all’ordine del giorno. L’avvocato Stefano Selli, capo della segreteria del Ministro, non si è sbilanciato sull’argomento, preferendo riportare le parole pronunciate a Venezia da Romani: l’ “Audiovisivo” sarà dalla quinta “A” dei quattro principali settori in cui investire per promuovere il “Made in Italy”, ovvero “Abbigliamento, Arredamento, Automazione e Alimentare”.

    Uno dei casi più interessanti di rapporto tra Banche e cinema è poi senz’altro quello del Banca Intesa San Paolo, che ha investito nel film di Paolo Sorrentino This Must be the Place, attualmente nelle sale e con ottimi risultati al botteghino. Come rappresentate di questo istituto il Dott. Stefano Melazzini (responsabile settori specialistici Mediocredito italiano-Gruppo Intesa Sanpaolo) ha sottolineato il lavoro svolto per incrementare la comunicazione con gli imprenditori, soprattutto per illustrare al meglio le opportunità di investimento. Tra gli strumenti più utili in tal senso, il progetto “Per Fiducia”, che ogni anno finanzia la realizzazione di spot-cortometraggi d’autore (sia esordienti che non) volti a stimolare la fiducia degli investitori nel campo audiovisivo. Tra le attività della banca c’è inoltre la gestione dell’”equity”, ovvero degli investimenti in compartecipazione da parte delle aziende del settore. La banche sono dunque pronte ad aprire i propri forzieri per investire in un mercato vivo e scalciante, restiamo in attesa che il Ministero dell’Economia prenda in considerazione l’ampliamento del tetto massimo di investimento per il tax credit. Ha chiuso l’incontro il Prof. Mario La Torre (ordinario di economia degli intermediari finanziari, Università di Roma La Sapienza), che prima di presentare la sua relazione, strettamente tecnica, ha esordito con una battuta: il tax credit ci piace, almeno quanto ad Amelie Poulain piaceva rompere il caramello sulla crème brûlée.