Belli e indipendenti

30/09/11 - Intervista a Samuele Rossi, regista de La strada verso casa progetto low budget innovativo sotto il piano produttivo e stilistico.

Belli e indipendenti – Indagine sull’odierno cinema indipendente a cura di Giovanna Barreca

Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA a:

  • Samuele Rossi
  • Utilizzare il linguaggio comunicativo della nostra generazione (facebook, twitter, youtube) per condividere e ottenere un contributo prezioso per il suo progetto. Questo era uno degli intenti primari di Samuele Rossi, alla sua opera prima con La strada verso casa. Il film nasce già, per definizione, come opera d’arte collettiva (“Si parte dall’immagine di come vuoi il film ma quell’immagine, quell’idea non potrebbe arrivare agli spettatori senza le persone della troupe che le danno forma con te”) e qui al concetto è stato dato un nuovo significato. Infatti, dalle prime fasi della progettazione gli utenti della rete sono stati resi partecipi con post e video (www.echivisivi.it) che hanno raccontato tutte le fasi della lavorazione, fino al montaggio finale, alla color correction. Con strumenti molto semplici sono riusciti a trasmettere lo spirito, la passione e la determinazione che ha guidato una troupe di professionisti del settore, tutti under 30. Tutti giovani che si sono messi in gioco per il racconto di una storia molto intima per Rossi ma che, essendo la rielaborazione di un dolore, può diventare universale: “Tre storie, tre protagonisti e la consapevolezza del dolore che dà loro la possibilità di tornare a vivere in modo nuovo e, se pur nella sofferenza, di tornare a casa” – precisa l’autore. Presentata al New York City Film Festival in agosto e in prima nazionale il 2 ottobre in concorso al Terra di Siena International Film Festival ( 1-5 ottobre), La strada verso casa è stato interamente girato a Pescia (Pistoia) con il fondamentale contributo delle diverse aziende toscane che hanno creduto nell’innovativa strategia della casa produttrice Bluefilm (e la collaboraizone di FourLab).

    Un progetto low budget (60.000 euro complessivi) che siamo lieti di ospitare all’interno della rubrica sul cinema indipendente perché ne abbiamo da subito apprezzato l’idea di base e il tentativo di utilizzare un diverso approccio e nuove potenzialità per arricchire un discorso stilistico, produttivo e distributivo che in molti altri casi rischia di arenarsi in un intrico di luoghi comuni, specialmente in Italia. La strada verso casa è la dimostrazione che da determinate logiche si può uscire e cambiare in parte le cose. Chiacchierando con Rossi, inoltre, ci siamo soffermati e abbiamo cercato di indagare sulla fotografia di Maria Rosaria Furio che ci è sembrata da subito di ottima qualità e sulla musica dalla forte componente empatica realizzata da Giuseppe Cassaro. Colonna sonora protagonista anch’essa del film: abbiamo scoperto anche in questo caso un approccio e un modo di procedere non convenzionali. Registrata dall’Orchestra dei Giovani del Conservatorio de L’ Aquila, essa è nata insieme alla stesura della sceneggiatura (durata due anni). Inoltre il regista invece di inserirla solo nella fase di post-produzione ha fatto in modo che fosse presente sul set per aiutare gli attori a entrare nel giusto stato d’animo. Dopo New York e Siena, il film farà tappa al Portland Maine Film Festival il 9 ottobre, e al Sao Paulo Film Festival (Brasile) per poi tornare in Italia, all’interno del Festival del cinema di Roma e nelle sale di diverse città ad inizio 2012. Ma siamo certi che, continuando a seguire un progetto così fresco in rete, non mancheranno altre interessanti sorprese.