Belli e indipendenti

02/11/11 - Genesi di Fairytale, low budget italiano che si avvale di tecnologie di qualità per realizzare un supernatural-thriller con effetti 3D.

Belli e indipendenti – Indagine sull’odierno cinema indipendente a cura di Giovanna Barreca

Le tre T: trama, tradizione e tecnologia alla base di Fairytale di Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia. Il lungometraggio è stato presentato, all’interno degli eventi del Torino Film Festival, da Manuela Cacciamani, produttore esecutivo della One More Pictures, che con Rai Cinema ha reso possibile il primo film supernatural-thriller italiano. Il titolo uscirà nelle sale, per Raitrade, presumibilmente ad aprile 2012. La trama è stato l’elemento di base che ha spinto Cacciamani e Malgarini che, fino alla presentazione della sceneggiatura di Christian Bisceglia avevano lavorato prevalentemente a prodotti commerciali (es:la pallina di sodio di una nota marca di acqua in bottiglia, il leone della catena di elettrodomestici), a investire in un lungometraggio. E da subito, desiderando un prodotto di qualità, hanno pensato di lavorare sulla tradizione cinematografica italiana e quindi di coinvolgere sul set nomi come Giuliano Montaldo. Per la tecnologia si sono affidati alla pluriennale attività del loro giovanissimo gruppo di creativi (un team di circa 70 ragazzi under 30) che hanno messo insieme e ai quali è stato chiesto di confrontarsi con il linguaggio del cinema, creando effetti visivi con caratteristiche diverse rispetto a quelle della televisione o della pubblicità. A guida del team Ascanio Malgarini insieme al due volte vincitore del David di Donatello, Nicola Sganga (Vfx SuperVisor del film).

Fairytale è stato girato in digitale e poi, in post-produzione, verrà aggiunto il 3D (previsti sei mesi per questa seconda parte, rispetto alle 4 settimane di set iniziate il 2 novembre) per una storia ambientata a Latina dove la paura sarà la protagonista assoluta. Poco è dato sapere della trama dai connotati simili ad una fiaba, che avrà come protagoniste una donna misteriosa e la cittadina laziale: luogo scelto proprio per il suo aspetto silenzioso e austero. Introspezioni psicologiche alla Highsmith e alla Sesto Senso, tinte forti e ossessioni tipiche del cinema noir e omaggi ai colori foschi di alcune pellicole di Roman Polanski. Nel cast Harriet Mac Masters Green, attrice di Smile (2009) per la regia di Francesco Gasperoni e, accanto a Luca Argentero e Paola Cortellesi, in C’è chi dice no di Giambattista Avellino, uscito a marzo di quest’anno.