Belli e indipendenti

02/03/12 - Dalla Mostra di Venezia all'anteprima regionale al Sudestival. Ripercorriamo l'avventura distributiva di Cavalli, opera prima di Michele Rho.

Belli e indipendenti – Indagine sull’odierno cinema indipendente a cura di Giovanna Barreca

Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA a:

  • il regista Michele Rho
  • Cavalli di Michele Rho: quando la potenza visiva e narrativa racchiusa nei primi 10 minuti non tradisce le attese dello spettatore ma riesce a contenere tutto il racconto. Un bosco d’inverno, un tappeto di foglie che fa da pista per la corsa di due carretti giù per il dirupo e l’incontro col cavallo. Due fratelli, Alessandro e Pietro, in un gioco d’amore, complicità, sfida, fuga e paura che ci racconta di un rapporto vero in secoli passati (la pellicola è ambientata nell’ottocento in un paesino degli Appennini), così come oggi nell’attualità delle nostre città dove spesso riescono a sopravvivere solo pochi e autentici rapporti di sangue. E sin dalle prime inquadrature, grazie a una colonna sonora che anticipa allo spettatore un costante clima di sospensione, appaiono le montagne come protagoniste: prima come ‘materne’ vette che osservano la crescita dei due giovani, poi per Alessandro, ormai adulto, ostacolo obbligato da superare per crescere e realizzare i suoi sogni e nel finale, testimoni della realizzazione dei destini dei due giovani. Va detto che il film, tratto dall’omonimo racconto di Pietro Grossi, ha delle cadute nel tratteggio di alcuni personaggi secondari e che ci sono alcuni problemi nel ritmo ma è, a nostro giudizio, un’ottima opera prima presentata in concorso alla Mostra del cinema di Venezia nella sezione Controcampo Italiano e, poiché stasera all’interno del Sudestival vivrà un bel momento di visione e di confronto collettivo al cinema Norba di Conversano (in prima visione regionale e alla presenza dell’autore) abbiamo intervistato il regista milanese Michele Rho per capire cos’era successo alla pellicola uscita ufficialmente nelle sale il 21 ottobre e fuori dal circuito già i primi di novembre.

    All’interno della rubrica sul cinema indipendente siamo tornati più volte sull’ argomento distribuzione ma leggendo alcune dichiarazioni di Rho, eravamo certi, per una volta, di poter risalire a una grande verità che sta dietro al problema che accomuna esordienti come grandi autori (ultimo esempio eclatante i fratelli Taviani, vincitori dell’Orso d’oro che non hanno nascosto i tanti rifiuti ricevuti prima di trovare Nanni Moretti, con la sua Sacher, pronto a credere al film e a volerlo portare nelle sale). Al momento dell’anteprima romana dello scorso ottobre, Michele Rho raccontava al nostro inviato Emanuele Rauco di sentirsi per certi aspetti un privilegiato, perché dietro al suo progetto c’era la Lucky Red (vai all’intervista) Poi a dicembre è seguita l’amarezza per lo scarso investimento. Nell’intervista che gli abbiamo fatto si è perciò preso di petto per primo il problema della distribuzione, per poi affrontare alcuni aspetti stilistici della messa in scena. Resta la sensazione che il caso di Cavalli valga da emblema di un mercato profondamente malato che va riformato e in cui l’offerta culturale si fa via via più povera.