Belli e indipendenti

Lago Film Fest 2012, dal 20 al 28 luglio, spazio e tempo di riflessione e di visione delle migliori produzioni di corti indipendenti provenienti da tutto il mondo, diverse in anteprima mondiale. E poi tante contaminazioni: video-arte/tv/teatro.
Intervista al direttore artistico Viviana Carlet

“Da otto anni costruiamo con pazienza e passione uno spazio/tempo di incontro e di scambio creando relazioni e portando il mondo a casa nostra, perché crediamo sia il luogo più bello, perché racconta la nostra storia e ha bisogno di ossigeno per vivere e crescere”, ha affermato Viviana Carlet, direttore artistico del Lago Film Festival salutando i giornalisti accorsi alla conferenza stampa di martedì scorso. Spazio suggestivo, un borgo ricco di piccoli cortili sul lago in provincia di Treviso che, per una settimana, da ormai 8 anni si trasforma – attraverso una serie di schermi, uno dei quali proprio sull’acqua per creare suggestivi giochi di luce – in finestre sulla contemporaneità presa sotto diversi punti di vista, dal sociale al fantastico, all’horror, al cartone grazie alla proiezione di cortometraggi internazionali e all’incontro con artisti di fama mondiale che a Lago portano la loro esperienza e la voglia di condividere un percorso artistico e personale. Il tempo breve, quello del cortometraggio, che ha una sintassi e una fruizione ancora poco diffusa nel nostro Paese ma che all’interno del festival ha l’opportunità di essere il perno di intense serate. Come ha affermato il responsabile della selezione Carlo Migotto, la crescita e il prestigio della kermesse sono confermati anche dalle tante prime internazionali e nazionali tra le quali spicca Zombi di David Moreno che, attraverso il registro della commedia, affronta il tema dell’eutanasia, della vecchiaia, della morte. E ancora, in prima nazionale, il pomeriggio di tre ragazzi francesi in La règle de trois di Louis Garrel e quasi speculari, la quotidianità di Pechino in The Routine di Piyarat Piyapongwiwat in un cartellone che prevede la proiezione di circa 115 cortometraggi divisi in diverse sezioni tra concorso, documentari, corti di genere, opere dedicate ai bimbi e una sezione per i giovani cineasti veneti che hanno voluto raccontare la loro terra come dalla Germania è riuscita a fare (film evento del festival) Laura Lazzarin con il suo racconto antropologico Land of Joy, visto e recensito dal Festival di Torino dove venne presentato in prima nazionale in Italiana.doc.

Abbiamo accennato alle diverse contaminazioni tra cinema e altre arti visive e a Lago arriva il meglio anche della tv con l’inchiesta La divina provvidenza che Alberto Nerazzini ha realizzato per la trasmissione Report su Rai 3. Nella puntata l’inchiesta sull’ospedale San Raffaele e il suo fondatore Luigi Verzè. Nerazzini agli spettatori racconterà come si è sviluppata quella che più volte ha definito come un’avventura giornalistica. L’animazione italiana d’autore sarà portata a Lago da Andrea Martignoni che presenterà il secondo volume del dvd dedicato alle produzioni della fiorente industria dell’animazione italiana tra maestri del calibro di Roberto Catani. Interessante poi il focus quest’anno dedicato alla cinematografia sudamericana a il premio di sceneggiatura Roberto Sonego che porterà, per una settimana, un gruppo di ragazzi a confrontarsi tra loro sulle loro bozze di cortometraggio che hanno sviluppato singolarmente. Alla fine della settimana una giuria sceglierà la sceneggiatura che poi verrà sviluppata per trasformarsi in un film. E, infine, musica: non a caso il 20 luglio la kermesse si aprirà con il concerto rock-indie dei New Candys e il 21 con il cantautore Davide Vettori.
Per maggiori info: www.lagofest.org

GIOVANNA BARRECA