61° Festival di Berlino

Le Berlinale 61

Ha preso il via il Festival di Berlino 2011, in programma dal 10 al 20 febbraio, con un inaspettato effetto dalle stelle alle stalle, ossia il passaggio del testimone di presidente della Giuria: dal grande Werner Herzog (2010) a Isabella Rossellini, ragazzetta tutta acqua e cerone, nota soprattutto per essere stata la testimone della casa di cosmetici Lancome, per i suoi blasonati genitori e per la sfilza di mariti illustri. Dal direttore della Berlinale, Dieter Kosslick, la Rossellini viene descritta come grande attrice (ma è stata appena accettabile solo in Blue Velvet, dove era diretta da quel David Linch che trasformerebbe un cetriolo in un premio Oscar) e anche come grande regista (ma a noi non viene in mente niente di memorabile a parte un discutibile documentario sulla vita erotica degli animali, Green Porno).

Torniamo però al concorso – che per fortuna si presenta piuttosto interessante grazie anche alla scelta illuminata di gemellaggio con il Sundance Film Festival – e concentraiamo la nostra attenzione sulla kermesse che si aprirà ufficialmente, e alla grande, con True Grit (titolo italiano Il Grinta) di Joel e Ethan Coen, con un cast d’eccezione in cui compaiono Jeff Bridges, Matt Damon e nella parte del cattivo Josh Brolin. Quest’anno per quanto riguarda il Concorso, il direttore ha sostenuto di aver fatto delle scelte sia legate al nuovo cinema tedesco, sul quale è stato fatto un eccezionale investimento, sia al cinema sperimentale internazionale in generale. Tra i titoli segnaliamo dunque il film di Miranda July, The Future, direttamente dal Sundandance, e la pellicola di Victoria Mahoney Yelling to the Sky, che ha per protagonista Gabourey Sidibe: la Precious che nel 2009 fu diretta con successo da Lee Daniels. Altri importanti film da segnalare quello del regista turco Seyfi Teoman, Our Grand Despaire, quello del regista e attore israeliano Jonathan Sagall, autore dell’interessante Lipstikka, qullo del francese Michel Ocelot con Les contes de la nuit, e quello firmato da uno dei più importanti direttori ungheresi, Bela Tarr, dal titolo A Torinò Lò.

Quindi molte altre produzioni e coproduzioni provenienti da tutte il mondo, dove fa ovviamente la parte del leone la Germania, che al cinema convive con molta Europa dell’Est, con Francia, Stati Uniti, Iran, Korea: si tratta di registi poco conosciuti che potrebbero rivelarsi proprio in questa manifestazione. Ma è Fuori Concorso che troviamo i cineasti più conosciuti e budget più consistenti. Tra i più importanti: Wim Wenders con Pina, il ritratto in 3D della coreografa espressionista Pina Baush morta l’anno scorso di cancro, segue Coriolanus di Ralph Fiennes, rilettura del Coriolano di Shakeaspeare con un cast stellare, tra cui lo stesso Ralph Fiennes, Vanessa Redgrave, Brian Cox e Gerald Butler.

Nella sezione Panorama, una delle più innovative e legate alla contemporaneità, una gradita sorpresa, la partecipazione del film con Antonio Albanese Qualunquemente, mentre nella sezione Berlinale Special vi sarà il film di Gianni Di Gregorio con la sua opera seconda: Gianni e le donne e la proiezione speciale, In Memoriam, de Il Marchese Del Grillo, del grande Mario Monicelli.

La Berlinale, inoltre, dedica quest’anno la retrospettiva al grande artista svedese Ingmar Bergman, ripercorrendo tutte le opere cinematografiche di uno dei più importanti maestri del cinema dei nostri tempi. Un omaggio e un profondo gesto di solidarietà verrà espresso verso il regista iraniano Jafar Panahi, che oltre a essere stato incluso simbolicamente nella giuria sarà presente tramite alcuni dei suoi magigori film. L’Orso alla carriera quest’anno verrà consegnato all’attore di origine russa Armin Mueller-Stahl, che nei suoi 50 anni di esperienza ha lavorato con i registi più importanti e prestigiosi tra cui Andrzej Wayda, Jim Jarmusch e Steven Soderbergh. Ha inoltre collaborato con con Fassbinder in Lola e in Music Box di Costa Gavras, solo per citare alcuni degli impegni di cui è stato tra i protagonisti.

Tante altre sono le manifestazioni organizzate dalla Berlinale, molte delle quali indirizzate proprio ai giovani. Insomma un Festival brillante, brioso, innovativo e poco convenzionale, che lascia poco spazio alle passerelle e molte alle idee e alle iniziative culturali. La nostra radio, che seguirà la manifestazione, vi dà appuntamento il 10 febbraio da Berlino.

LIA COLUCCI