Cannes, i premi

25/5/09 - Il vecchio adagio secondo cui nomen omen, non ha funzionato a Cannes per il film ...

cannes-affiche_0925/5/09 – Il vecchio adagio secondo cui nomen omen, non ha funzionato a Cannes per il film “Vincere” di Marco Bellocchio, escluso con qualche delusione da tutte le sezioni del palmares. La pellicola, d’altra parte, aveva un nome ambizioso per la ricca rosa di titoli e autori presenti quest’anno sulla Croisette, che ha lasciato a bocca asciutta anche personalità  del calibro di Ken Loach e Pedro Almodovar. Nell’imbarazzo della scelta, a trionfare è stato Michael Haneke, che dopo aver curato senza troppo successo il remake del suo stesso “Funny Games”, si è aggiudicato la Palma d’oro con un’altra opera sulla perversione violenta e distruttiva nascosta sotto la facciata del mondo piccolo borghese ipocrita e perbenista. A conquistare la Giuria guidata da Isabelle Huppert (premiata proprio a Cannes nel 2001 per la sua interpretazione ne “La Pianista” di Haneke), è stato infatti “Il nastro bianco”, film pacatamente shockante sull’educazione spartana, quasi pre-nazista, ricevuta dalla gioventù contadina tedesca di inizio ‘900. Una storia in cui, tra l’altro, convergono due temi a quanto pare molto gettonati e apprezzati durante quest’edizione del Festival, che ha consegnato il riconoscimento come miglior attore al Christoph Waltz di “Inglorious Basterds” – film di Quentin Tarantino ambientato nel Terzo Reich – e il Gran Premio della Giuria al poco prolifico (ma solitamente magnifico) Jacques Audiard, autore di una pellicola sulla cattiva rieducazione carceraria, dal titolo “Un Prophète”. Come prevedibile, parlano francese anche il Premio Eccezionale della Giuria, andato all’opera d’addio di Alain Resnais, e il riconoscimento come Miglior Attrice, di cui è stata insignita l’anglo-francese Charlotte Gainsbourg, minuta ma enorme protagonista del dibattuto “Anticrist” di Lars von Trier. Più controversi invece i premi per la sceneggiatura e la regia, andati rispettivamente al cinema orientale con il cinese Ye Lou e il filippino Brillante Mendoza, ormai di casa sulla Croisette e abituato a muoversi tra le polemiche a causa del suo stile estremamente crudo e asciutto, sempre pronto a documentare i lati più squallidi e tabù di un’umanità  socialmente degradata.

I premi di Cannes 62.

Palma d’Oro al miglior film: Il nastro bianco di Michael Haneke
Gran Premio della Giuria: Un Prophète di Jacques Audiard
Premio della giuria: ex-aequo Fish Tank di Andrea Arnold e Thirst di Park Chan-wook
Miglior attrice: Charlotte Gainsbourg in Antichrist di Lars Von Trier
Miglior attore: Christoph Waltz in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino
Miglior regista: Brillante Mendoza con Kinatay
Miglior sceneggiatura: Spring Fever di Ye Lou
Premio Eccezionale della Giuria: Alain Resnais