Che – L`argentino

10/04/09 - Steven Soderbergh è un regista difficilmente sondabile, mai del tutto etichettabile e...

Composte lezioni scolastiche

che-largentino10/04/09 – Steven Soderbergh è un regista difficilmente sondabile, mai del tutto etichettabile e spesso poco intelligibile: in una parola sopravvalutato. Soprattutto perchè pensa di poter fare film impegnati e intellettualmente affascinanti senza averne il background (”Intrigo a Berlino”) o la mano (”Bubble”), molto più adatta al noir o al thriller cool, come nella saga di Danny Ocean. In questo suo ultimo, atteso film, il regista racconta la vita di Ernesto Che Guevara, ma la mancanza di sostanziale talento riduce tutto a un compitino per studenti. La vita del Che in due parti: in questa prima tranche (la seconda sarà  intitolata ”Guerriglia”) si parte dall`inizio della rivoluzione cubana, la preparazione, l`addestramento nelle foreste e l`inizio della battaglia, fino alla vittoria di Fidel Castro. Non c`è enfasi, non c`è analisi, non c`è accusa nè glorificazione nelle quattro ore divise in due scritte da Peter Buchman – dal Diario della Rivoluzione Cubana dello stesso Che – ma semplicemente il tentativo un po` freddo di raccontare la storia con una buona dose di didascalismo che spesso finisce per mangiarsi il cinema. Soderbergh punta espressamente al realismo nella ricostruzione storica e biografica, cercando di raccontare la vita e le gesta di una persona e non di un personaggio, di un essere umano e dei suoi ideali e non di un volto che ha guidato, da magliette o bandiere, finte rivoluzioni; e per farlo si affida alla cornice di un`intervista nella quale s`innestano ricordi, citazioni, flashback, con la voce off che azzera il suono o il presente ripreso in uno sgranato bianco e nero. Ciò che manca è lo spunto, il soffio vitale del cinema vero: nel film non c`è partecipazione (e infatti per tre quarti ci sono solo campi medi e fissi), nè profondità , nemmeno spirito epico, ma solo la voglia onesta e funerea di parlare di fatti storici.

Non è un caso che il film si ravvivi quando entra in scena Aleida, unica figura femminile e prima effettiva traccia romanzesca in una sceneggiatura di figurine, che oltre a portare interesse nel racconto porta forza e ampiezza di sguardo nel presunto cinema autoriale di Soderbergh, che – nell`assedio a Santa Clara – dimostra quello che potrebbe essere il suo film, grazie ai movimenti di macchina, alla profondità  di campo (ottima fotografia di Peter Andrews). Al cinema. Certo, si può dire che il film non sia altro che un enorme veicolo promozionale per la bravura di Benicio Del Toro, e in parte sarebbe vero, vista una prova che definire interpretativa non renderebbe appieno la capacità  d`immersione dell`attore nel ruolo; ma ci pare soprattutto un`occasione per lo più sprecata da Soderbergh di dimostrare di essere in grado di volare con lo sguardo, alle vette del grande cinema. Che invece, nel suo caso, è questione di un 7 in pagella.

(EMANUELE RAUCO)

Titolo originale: Che – Part One
Produzione: USA, Francia, Spagna 2008
Regia: Steven Soderbergh
Cast: Benicio Del Toro, Demià n Bichir, Santiago Cabrera, Elvira Mà­nguez, Jorge Perugorrà­a
Durata: 126′
Genere: Biografico
Distribuzione: Bim
Data di uscita: 10 aprile 2009