Edward Norton

Con i suoi ruoli più noti ha incarnato il lato oscuro dell'americano medio. E' una carriera discontinua, quella di Edward Norton, rilanciata da Wes Anderson con Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore, attualmente in sala.

Walk of Fame – Edward Norton – Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana 

Faccia pulita da americano medio e sguardo mutevole, capace di trasformarsi in un secondo da ilare e bonario a malvagio: Edward Norton rappresenta nel cinema internazionale la perfetta incarnazione dell’uomo della porta accanto dal lato oscuro, testimoniata dalle sue più iconiche interpretazioni. Nato in una famiglia agiata del Maryland, Norton si laurea in storia all’università di Yale prima di trasferirsi per un lungo periodo in Giappone dove lavora per l’azienda del nonno, un noto imprenditore milionario e filantropo. Ma la sua passione fin da bambino è la recitazione, che lo porta, una volta tornato negli Stati Uniti, a muovere i primi passi sui palcoscenici Off-Broadway di New York dove si fa subito notare per il suo talento, tanto da ottenere a nel 1996 il suo primo ruolo per il grande schermo. Si tratta di quello del giovane e impacciato chierichetto accusato di omicidio in Schegge di paura di Gregory Hoblit, nel quale fronteggia il veterano Richard Gere con una difficile ma convincente interpretazione che gli vale un Golden Globe e numerose candidature ai premi più prestigiosi, compresi Oscar e Bafta.

Un debutto eclatante, che si affianca lo stesso anno all’ingresso nel cinema d’autore sotto la direzione prima di Miloš Forman – che gli affida la parte dell’avvocato del protagonista in Larry Flynt – Oltre lo scandalo – poi di Woody Allen con il quale si cimenta nella commedia musicale Tutti dicono I Love You. Il 1998 lo vede nei panni di un incallito giocatore d’azzardo ne Il giocatore, ma soprattutto di quelli dello spietato skinhead di American History X diretto da Tony Kaye, ruolo con il quale ottiene una seconda nomination agli Oscar (stavolta come attore protagonista). Ma è l’anno successivo che avviene per Norton la definitiva consacrazione nell’Olimpo hollywodiano, grazie alla potente performance in Fight Club di David Fincher nel ruolo del co-protagonista (insieme a Brad Pitt), un agente assicurativo che riesce a sfogare stress e frustrazione in un’insolita “doppia vita”. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, diviene immediatamente un cult, anche per merito dei suoi contenuti controversi che ne fanno una delle pellicole più chiacchierate degli anni ’90 per via di una presunta indulgenza verso la rappresentazione della violenza.

L’ingresso nel nuovo secolo segna per Norton l’esordio dietro la macchina da presa, con la commedia sentimentale Tentazioni d’amore, quindi partecipa ad alcune pellicole di scarso rilievo aggiungendo alla sua galleria di personaggi quello di un ladro ladro che si finge disabile in The Score,  del magnate Rockfeller in Frida e di un ex agente FBI in Red Dragon, remake firmato Brett Ratner di Manhunter (1986) di Michael Mann, a sua volta prequel de Il silenzio degli innocenti (1991) di Jonathan Demme. A risollevare qualitativamente le sorti della carriera di Norton provvede Spike Lee con La 25a ora dove l’attore offre un memorabile monologo intriso di invettive razziali davanti allo specchio. Ma la parentesi si richiude subito e per Norton si riapre una fase caratterizzata da lavori non proprio memorabili, da The Italian Job (2003) a Pride and Glory – Il prezzo dell’onore (2008), tra le quali si distingue solo L’incredibile Hulk di Louis Leterrier dove l’attore interpreta il dottor Bruce Banner e il suo mostruoso alter ego Hulk, già al centro dei fumetti Marvel. Negli anni più recenti, Norton ha continuato a dedicarsi, tra alti e bassi, ai progetti più disparati come la partecipazione a un episodio della serie televisiva Modern Family (nientemeno che come bassista degli Spandau Ballet), la commedia indipendente Fratelli in erba e un esilarante cameo ne Il dittatore (2012) di Larry Charles nel ruolo di se stesso. E sempre nel 2012 abbiamo visto Norton nell’action-thriller The Bourne Legacy, quarto capitolo dell’eponima serie tratta dai romanzi di Robert Ludlum, e nella commedia di Wes Anderson Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore, attualmente in sala, dove interpreta un capo scout tenero e naif.