Fa’ la cosa sbagliata

28/08/09 - Luke Shapiro ha tutta la vita davanti a sè, si è appena diplomato e sta per andare al...

Il profumo inquieto dei “lontani” anni ’90

fa-la-cosa-sbagliata28/08/09 – Luke Shapiro ha tutta la vita davanti a sè, si è appena diplomato e sta per andare al college, ma la sua esistenza non è quella che vorrebbe, diviso com’è fra lo spaccio di erba, genitori immaturi con seri problemi economici, sogni di un futuro all’apparenza inesistente, depressione e nichilismo giovanili, oltre che pressante mancanza di sesso. Il giovane stringe amicizia con il dottor Squires, uno strampalato psicologo che gli fa sedute di analisi in cambio dei suoi servigi di spacciatore, e si innamora della figliastra di lui, Stephanie. Sullo sfondo dell`estate del 1994 e di una desolata New York in piena “epoca Giuliani” (quando la città  era sotto la stretta morsa della “bonifica” del sindaco italo americano nei confronti del microcrimine e, in particolare, dello spaccio di stupefacenti) le vite dei due uomini si intrecceranno e si alleano per trovare insieme quella spinta fondamentale che permetterà  ai loro destini di cambiare, non senza una serie di tragiche e, a volte, grottesche disavventure. “Fa la cosa sbagliata” (il cui titolo italiano fa il verso al più importante successo di critica di Spike Lee, ovvero “Fa la cosa giusta”) racconta, con sentimento nostalgico, il periodo più sfrenato dell`hip hop e il classico, naturale passaggio dall`età  dell`adolescenza a quella adulta, intrisa dei suoi piccoli drammi, delle sue passioni ingigantite, dei suoi sogni negati, dei suoi sentimenti estremi. Nel gustarsi questo piccolo e piacevole film, lo spettatore respira la profonda presa di coscienza verso un passato storicamente ancora prossimo, ma di fatto lontanissimo. Sembra molto distante quell`estate del 1994, eppure non dovrebbe esserlo così tanto!

Contraddittori, spesso volgari, drammatici, legati fortemente all`uso smodato dei più differenti tipi di droghe, ma oramai distanti dall`era della contestazione, in sostanza liquidati come postmoderni, gli anni Novanta, analizzati e scandagliati, sono, in realtà , i veri protagonisti della vicenda, per molte persone epoca di ricordi del proprio vivere e del proprio essere. Complice l`atmosfera tipicamente newyorkese che si rifà  proprio al cinema indipendente di una quindicina d`anni fa, il secondo lungometraggio di Jonathan Levine fotografa la sua generazione con un piglio malinconico, ma contemporaneamente fedele a un realismo storiografico costruito in chiave ironica e sagace, attento alla controcultura giovanile. L`intera opera strizza consapevolmente l`occhio allo stile delle commedie drammatiche da Sundance (dove, non a caso, ha vinto il premio del pubblico nel 2008). Infatti, è presente in gran quantità  l`uso della macchina a mano, una fotografia sporca e livida, una sceneggiatura d`acciaio (candidata agli Spirit Awards, i premi del cinema indie) costruita appositamente per un pubblico giovanile e generazionale, una colonna sonora che ripercorre tutti i migliori successi dell`epoca, una galleria di personaggi del sottobosco metropolitano ben delineati e perfetti per una storicizzazione ideologica e sociale. Non guasta, inoltre, la scelta dei due protagonisti, ma un Ben Kingsley volutamente sopra le righe, nelle vesti del dottor Squires, viene scalzato dal suo più giovane collega Josh Peck in quelle di un Luke Shapiro autoironico che ha tutte le carte in regola per poter entrare a buon diritto nel novero di quella lunga lista di personaggi cinematografici con cui ci si immedesima e si ricordano con affetto. L`operazione risulta del tutto riuscita, genuina e sincera, priva, come invece molto spesso accade in questi casi, di un moralismo di fondo e del politicamente corretto. Peccato che in America non sia diventato un cult, come tanti altri film del genere. Magari come “American Graffiti” lo è stato negli anni Settanta per gli anni Cinquanta, ma in fondo anche “Un mercoledì da leoni” fu “scoperto” molto dopo la sua uscita. Forse sto paragonando una stella al sole e alla luna, ciò non toglie che “Fa la cosa sbagliata” resta un`opera godibilissima e di buon taglio.

(ERMINIO FISCHETTI)

Articoli correlati:
Sguardi Sonori

Titolo originale: The Wackness
Produzione: USA, 2008
Regia: Jonathan Levine
Cast: Josh Peck, Ben Kingsley, Olivia Thirlby, Famke Janssen, Mary-Kate Olsen, Jane Adams, Method Man, Talia Balsam
Durata: 96`
Genere: commedia
Distribuzione: Fandango
Data di uscita: 28 agosto 2009

Guarda il trailer: