Giornate “italiane” a Venezia

26/07/11 - Ruggine di Gaglianone e Io sono Li di Segre sono i film nostrani in concorso ai Venice Days che cambia location trasferendosi alla Pagoda.

E’ il delegato generale Giorgio Gosetti in persona a presentare alla stampa l’ottava edizione delle Giornate degli Autori, la sezione collaterale della Mostra del Cinema di Venezia che – sulla scia della Quinzaine des Realisateurs cannense – dà spazio agli autori e allo sguardo dei registi emergenti in Europa e nel mondo. 12 lungometraggi, 6 eventi speciali e una sezione Spazio Aperto dedicata a cortometraggi e sperimentazioni italiane sono il piatto dei Venice Days che dall’1 al 10 settembre affiancheranno i film della Mostra. Un anno giudicato di svolta, non solo perchè le difficoltà economiche paiono aver aiutato gli organizzatori ad aguzzare lo spirito critico nella scelta delle opere, ma perchè cambia la location privilegiata delle Giornate: dalla famosa Villa degli autori, ci si sposta alla Pagoda (di fronte all’hotel Des Bains) dove è stata costruita la nuova Casa degli Autori, al coperto e polifunzionale. Casa nella quale si alternano come ogni anno proiezioni, incontri, dibattiti con autori e attori dei film presentati, ma anche con figure istituzionali: quest’anno si segnalano in particolare gli incontri a cura di 100 Autori sulla nuova commedia italiana e sul fenomeno dei serial via web.

Molti i film presentati con una predilezione per i western “nascosti” tra ambientazioni insolite e abiti moderni: tra questi, Another Silence di Santiago Amigorena (“quando Lara Croft incontra Antonioni” stando a quanto dichiarato da Gosetti), Hiver Dernier di John Shank, Valdagno, Arizona di Pyoor e L’imperatore della California, film del ’36 di Luis Trenker restaurato dalla BLS Suditirol. Nella ricca selezione vale la pena evidenziare Ruggine, il nuovo film di Daniele Gaglianone con Filippo Timi e Stefano Accorsi, e l’altro italiano in concorso, Io sono Li di Andrea Segre; Toutes Nos Envies di Philippe Lioret che echeggerà le recenti polemiche nostrane su Equitalia, Cafè de flore di Jean-Marc Vallée con una straordinaria colonna sonora e l’interpretazione di Vanessa Paradis, e il corto Di là del vetro, tratto dagli scritti Erri De Luca, prodotto dal pastificio Garofalo dopo The Wholly Family di Gilliam, Cuba nell’Epoca di Obama, documentario lungo più di 4 ore di Gianni Minà e, per chiudere in bellezza, Crazy Horse del grande documentarista Frederick Wiseman. Nei giorni della sezione, grazie anche al premio Lux e il progetto Media, Italia e Europa saranno insomma al centro di una ribalta che si propone di far parlare tra loro gli autori e gli appassionati.

EMANUELE RAUCO