Hai visto mai: La Domitiana

31/05/09 - “Volevo che per un`ora gli spettatori vivessero su quel territorio. Esportare la visione di...

Apre la Festa del documentario di Siena il primo film in concorso: “La Domitiana. Dove non c`è strada, non c`è civiltࠔ di Romano Montesarchio

(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)

hai-visto-mai-iv31/05/09 – “Volevo che per un`ora gli spettatori vivessero su quel territorio. Esportare la visione di quel territorio già  solo alla vista” dichiara il regista campano Romano Montesarchio, al quale è toccato il compito di aprire la sezione documentari in concorso del festival. Per varie vicissitudini il regista casertano ha attraversato spesso la Domitiana, antica via consolare, che l`imperatore Domiziano nel 95 d.c. fece realizzare per facilitare i collegamenti tra Napoli e Roma, una veloce alternativa alla già  esistente via Appia. “La prima via di transito costruita per scopo ludico – precisa il regista – oggi una via al confine tra le province di Napoli e Caserta che attraversa diversi paesi tra i quali Castel Volturno e Mondragone”. Tornata spesso nelle pagine di cronaca, il suo nome è ormai sinonimo di degrado: “Possiamo contare tutti i mali del Sud Italia: abuso edilizio, immigrazione clandestina africana (Castel Volturno, per l`immigrazione africana, è la seconda tappa dopo Lampedusa: è un grande punto di smistamento), sfruttamento della prostituzione, decadenza morale e psicologica di uomini privati della dignitࠔ. Per raccontare tutto questo il giovane regista, ha scelto una forma ibrida. “La Domitiana schiaccia l`occhio al reportage e al documentario d`osservazione anche se non è proprio pedinamento alla francese”, un racconto di eventi scollegati tra di loro anche perchè creare un racconto logico sarebbe stato difficile e non coerente con tutto quello che la via consolare rappresenta oggi.

la-domitianaHa curato molto l`immagine (meriterebbe visione solo per l`ottima fotografia) per un approccio visivo più che di scrittura e forse anche per questo meno narrativo come tipo di lavorazione. C`è stata la scelta di un montaggio serrato delle ben 90 ore di girato che ci permette di fotografare i diversi aspetti di questa realtà  come se camminassimo per quella via, tutto ha il ritmo di passi percorsi frettolosamente tra vite che non hanno valore alcuno e l`occhio deve fuggire senza potervisi soffermare. Le musiche, molto presenti, aiutano a rendere ancora più marcato tutto ciò che ci appare rotto e depredato, o i forti contrasti: basti pensare alla fine del film quando in un montaggio alternato vediamo ciò che accade in un lussuoso albergo e quello che accade all`esterno di esso. Quanto forte è il divario tra gli scorci naturalistici del territorio e le condizioni in cui versa la popolazione. Esiste, in un racconto spesso privo di parole, un Caronte nel quale si immedesima il punto di vista del regista, il suo rammarico per quello che è diventato il suo territorio. E’ Vincenzo Ammaliato, corrispondente di cronaca di Castel Volturno, che con rammarico, dopo aver intervistato cittadini della zona e politici, scrive sulla tastiera del suo computer: “Cosa è diventato il territorio dove vivo? E perchè continuo a starci?”.

Nel clima molto rilassato e accogliente del festival, Montesarchio ci confessa di aver iniziato questo racconto quando nel 2003, dopo anni di abbandono e degrado, dopo l`abbattimento di uno dei tanti ecomostri del litorale, si ebbe l`impressione che fosse in atto un cambiamento: “Fu una vera vittoria della società  civile e volli filmarla” e poi ho iniziato ad appassionarmi a diverse storie anche se era difficile trovare un comune denominatore di una realtà  atroce di Terzo mondo in Italia”. Per il suo prossimo lavoro non abbandonerà  la Domitiana, ma, cambiando approccio, si soffermerà  su una delle tante storie e vite incrociate durante i 4 anni di presenza sul territorio “Volutamente ho tagliato dal documentario la storia di un ragazzo kosovaro che vive da undici anni nel nostro Paese ma che per lo stato, essendo privo di documenti, non esiste. Con lui torneremo il Kosovo per un viaggio alla ricerca non solo dei suoi genitori ma anche di un`identità  negata”.

La Domitiana. Dove non c`è una strada non c`è una civiltà 
Regia: Romano Montesarchio
Italia, 2008
Durata: 58`
Produzione: Effetto vertigo