La rivoluzione culturale degli anni ’60 in musica
12/06/09 – Gran Bretagna 1966. Dalle acque gelide del Mare del Nord una nave pirata trasmette 24 ore al giorno musica rock e pop, ritenuta fuori legge dal governo del Regno Unito e programmata solo per due ore a settimana dall’emittente pubblica BBC, perchè considerata musica del diavolo il cui ascolto indiscriminato può sviare le menti dei giovani inglesi. La cosa interessante è che la radio pirata viene ascoltata di nascosto da oltre metà della popolazione britannica (più di 25 milioni di persone). I responsabili che compongono la ciurma della nave sono una decina di appassionati del rock disposti a tutto, anche a dare la vita, per difendere la libertà di ascoltare quel genere destinato a cambiare la fisionomia del panorama musicale mondiale. Il rock `n roll, infatti, creerà i miti musicali di fama immortale del secolo scorso e di quello corrente. E` purtroppo un dato di fatto che la musica, riconosciuta da sempre come il linguaggio universale per eccellenza, abbia vissuto periodi di proibizionismo, proprio come gli alcolici nell`America degli anni Trenta, le droghe di diversi generi quasi ovunque, il jazz in Italia durante il fascismo e appunto il rock in Gran Bretagna per una parte degli anni Sessanta. Cioè fino a quando un manipolo di uomini coraggiosi, con un atto di estremo coraggio, non si oppose all`assurdo divieto.
Questa storia, realmente accaduta, viene raccontata dal regista Richard Curtis, già autore di film di successo come Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill e Il diario di Bridget Jones, partendo dalla storia di Carl un ragazzo timido e stralunato che, dopo essere stato cacciato da scuola, viene spedito dalla madre ricca borghese, a trascorrere un periodo con il padrino Quentin nella speranza che questi lo aiuti a capire cosa vuole fare nella vita e gli inculchi sani principi e senso di responsabilità . Quentin, però, è il capo della radio pirata Radio Rock in mezzo al mare e quando Carl sale sulla nave si trova davanti una realtà molto diversa dal previsto. Infatti, viene accolto da un equipaggio formato da persone molto diverse e squinternate che hanno in comune lo scopo di diffondere la musica rock. Questa sarà per Carl un`autentica esperienza di vita che lo farà crescere in tutti i sensi, una sorta di rito di iniziazione che gli darà consapevolezza di sè scoprendo di avere una personalità insospettatamente forte e decisa. I love radio rock è un giusto e meritato tributo alla rivoluzione culturale e sessuale di cui molto si deve non solo alle inevitabili insofferenze e ribellioni di una generazione cosciente di dover cambiare a tutti i costi per poter sopravvivere, ma anche alla musica che ha sempre accompagnato il progresso civile e sociale. Il cast del film è a dir poco eccezionale, a partire da Philip Seymur Hoffmann nei panni di The Count il dj scatenato ed irriverente, a Kenneth Branagh, il severissimo Ministro Dormandy, Tom Sturridge, lo sbigottito Carl, Bill Nighy, il padrino Quentin perfetto nella sua ingessatura inglese versione rock, fino a Emma Thompson in un irresistibile cammeo, senza dimenticare i degnissimi coprotagonisti. Insomma più di due ore della ever green music degli anni Sessanta fanno vivere emozioni sia a chi in quegli anni c`era e sia a quelli che l`ascoltano per la prima volta.
(ADA GUGLIELMUCCI)
Titolo originale: The Boat That Rocked
Produzione: Gran Bretagna, Germania 2009
Regia: Richard Curtis
Cast: Philip Seymour Hoffman, Bill Nighy, Rhys Ifans, Nick Frost, Kenneth Branagh, Emma Thompson
Durata: 135′
Genere: commedia
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita: 12 giugno 2009
Guarda il trailer:
Articoli correlati:
Sguardi sonori