I Transformers tornano in 3D

07/06/11 - In anteprima per stampa ed esercenti i primi minuti del terzo capitolo introdotti dal regista Michael Bay e James Cameron.

E’ uno dei film più attesi dell’estate e uno dei tentativi con cui le sale cinematografiche cercano di ravvivare l’estate: Transformers 3-Dark of the Moon sarà nelle sale italiane il 29 giugno in 3D e nei pochi Imax lungo lo stivale. Ma oggi, 7 giugno, è stata data la possibilità alla stampa di vederne i primi minuti più un montaggio di sequenze spettacolari. Una ventina di minuti circa mostrati anche agli esercenti cinematografici per capire anche l’utilizzo della stereoscopia nel film: presentato dal direttore generale Universal in persona, Richard Borg, il montaggio è stato introdotto dalle riprese di una convention nella quale il regista del film Michael Bay assieme a James Cameron (Avatar) parlano del modo di concepire un 3D originario e di come renderlo di buona qualità attraverso l’uso dello spazio filmico. Per questo gli spezzoni sono stati proiettati anche a chi gestisce le sale, per arginare la diffidenza sui troppi prodotti di scadente tridimensionalità degli ultimi tempi.

Il prologo del film racconta della corsa degli USA allo spazio, negli anni ’60, culminata con lo sbarco sulla Luna: ma il satellite terrestre, nella sua faccia nascosta, celava un rottame di una gigantesca macchina aliena dalla quale scaturirà, 40 anni dopo, la guerra che potrebbe distruggere il genere umano. Immagini di repertorio mescolate con riproduzioni digitale per ricreare l’atmosfera, ma nulla più che l’avvio del “mistero” che segnerà il film.
Più invitante il montaggio seguente di sequenze e immagini spettacolari, tra cui vanno segnalate le sequenze aeree e volanti (tutto il film è realizzato dalla stessa troupe e con le stesse attrezzature di Avatar), tra cui quella dei paracadutisti – alcuni dei quali operatori del film – e quelle dall’alto dei grattacieli; ma anche le scene della guerra ancestrale tra i Transformers, che grazie alla profondità del 3D e la luminosità dell’immagine digitale stavolta potrebbero dare senso al film. Che potrebbe essere il giocattolone dell’estate se non si perde fra inutili chiacchiere e pesantezze iper-cinetiche tipiche di Bay.

EMANUELE RAUCO

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