Le tre distanze

03/12/11 – In Italiana.doc, Alessandro Pugno porta il connubio perfetto tra l’arte di Mario Surbone, i paesaggi piemontesi e le riflessioni di Shitao.

Dalla nostra inviata GIOVANNA BARRECA

Legare i Discorsi sulla pittura di Yuanji Shitao (1641-1708) al lavoro di Mario Surbone è stata l’intuizione geniale di Alessandro Pugno che a Italiana.doc presenta Le tre distanze. Il titolo fa riferimento alla pittura tradizionale cinese e ai pannelli verticali che rappresentano tre diverse prospettive tra cielo, uomo e terra. In tutto questo il paesaggio trova implicazioni religiose e filosofiche. La stessa cosa accade nell’opera dell’artista piemontese Surbone nato nel 1932 a Treville Monferrato e che dai 50 anni in poi ha vissuto in maniera diversa il rapporto con il paesaggio e con il tempo. Quattro stagioni che scandiscono il lavoro dell’artista intorno a un’opera in legno divisa in quattro parti, come le stagioni e la crescita della vigna, usata per creare un continuo gioco di rimandi e di trasfigurazioni. Alessandro Pugno, classe 1983, rende protagonisti anche i luoghi del pittore: la sua casa, il suo paese, il suo laboratorio, elementi preziosi per scandire il ritmo del lavoro di Surbone e di conseguenza anche quello del documentario che cerca di non violentare in alcun modo l’approccio alle cose dell’artista ma, impreziosirne la visione anche con un lavoro attento sui suoni: ogni pista sonora mescola i suoni della natura con note musicali alla ricerca della naturalezza.

Nel lavoro di Pugno si può apprezzare l’umiltà della rappresentazione e la completezza di un discorso che vuole farsi ricerca dello spirito interno alle cose, siano esse un quadro d’artista, un acino d’uva divorato appena colto dalla vigna, o un cipresso solitario in mezzo ad una collina.