Loverboy

18/05/11 - In certain regard un rubacuori rumeno ci rammenta l'opera di Pier Paolo Pasolini nel film di Catalin Mitulescu, duro attacco a chi sfrutta la prostituzione.

Dalla nostra inviata Lia Colucci

A Cannes 64 un regista che possiamo considerare di casa in Francia: Catalin Mitulescu, il cineasta rumeno che ha già vinto la Palma d’Oro nel 2004 per il cortometraggio Traffic ed è tornato nel 2006 nella sezione Un Certain Regard con The way I spent the end of the world. Quest’anno torna ospite di Un Certain Regard con Loverboy. Per il cineasta e per la Romania in genere si tratta di un problema serio e difficile con cui fare i conti: quello delle ragazze ingaggiate in Patria e poi smerciate all’estero come prostitute, tema che Mitulescu aveva già in parte affrontato insieme a Florin Serbian, però in quel caso aveva il ruolo di sceneggiatore e produttore nel bel film Se voglio fischiare, fischio, candidato all’Oscar come migliore pellicola straniera nel 2010. Ma il tema è talmente scottante e serio che Catalin ha deciso di ritornarci su con gli stessi protagonisti candidati a Los Angeles: George Pistereanu e Ada Condeescu. Lui è il loverboy, nome utilizzato dalla polizia per definire gli accalappiatori di donne, e lei potrebbe essere una delle tante e anonime vittime se l’interprete (Luca) non finisse per innamorarsi dell’avvenente e pura Veli (Ada Condeescu).

Siamo quindi di fronte ad una storia d’amore, triste, sciagurata e destinata a finire male che per qualche verso ci ricorda quel grande film che è Accattone di Pier Paolo Pasolini. Anche qui, ovviamente manca la poesia e l’ingegno del grande poeta e intellettuale italiano, ma siamo di fronte ad una povertà irreversibile che mina i sentimenti e non permette nessuna libertà. Schiavo della condizione economica Luca finirà per cedere Veli ai suoi sciagurati amici che la venderanno nei Paesi cosiddetti ricchi d’oltre mare. “D’altra parte che speranza può avere un ragazzo ad Harsova un piccolo Porto chiuso sul Mar Nero”? Sottolinea Catalin in una intervista. “Un posto popolato principalmente da anziani dove funziona solo una pompa di benzina ?” Ma e’ in questo squallido ambiente che agisce il loverboy, il suo regno è la discoteca, le fanciulle di campagna diventano la sua cacciagione. Vende un possibile amore, sogni, illusioni. Anche quando arrivano i veri sentimenti deve sapersi tirare indietro perché la necessità è più pressante, la povertà più dura. Anche lui è una vittima, proprio come Accattone. Finale un po’ troppo secco ma l’opera è stata premiata da una valanga di applausi da parte della stampa internazionale che ha apprezzato il discorso diretto, dopo inutili metafore, perifrasi e immagini retoriche di tutti i tipi.