Motel Woodstock

09/10/09 - Colori, sensazioni, emozioni. Dalle prime inquadrature sembra di essere tornati sullo...

Il piccolo gioiello di Ang Lee sul concerto più famoso della Storia del mondo

motel-woodstock09/10/09 – Colori, sensazioni, emozioni. Dalle prime inquadrature sembra di essere tornati sullo sfondo delle montagne del Wyoming per rivivere le intense vicende di Ennis Del Mar e Jack Twist, protagonisti del commovente “I segreti di Brokeback Mountain”. In realtà , ci troviamo a distanza di molti chilometri, nello stato di New York, e nel mezzo di quella storia (ambientata fra il 1963 e i primi anni Ottanta), vale a dire nel 1969, ma lo spazio che separa le due vicende sembra infinitamente più lontano, almeno in apparenza. L`ultimo lavoro di Ang Lee convince e avvince lo spettatore focalizzandosi su un momento, un attimo della Storia in cui il futuro sembrava propenso verso quei sentimenti di pace e amore così desiderati in quell`estate del 1969. Cosa accadde? Beh, semplicemente il concerto più popolare della Storia, che si svolse nella piccola cittadina di White Lake ma ufficialmente definito “Woodstock Music and Arts Festival of Peace and Music”, con il nome del posto in cui doveva svolgersi originariamente e dove poi gli fu negato il permesso. Questo, come tutti ben sanno, fu l`evento culto fondamentale di quella generazione, che sarà  ricordato, da storici e sociologi, come il punto di svolta definitivo e di massimo splendore e speranza per quella schiera di giovani, prima della confusione ideologica e della privazione della propria “innocenza” causata dai drammatici eventi di cui gli Stati Uniti furono protagonisti, in particolare il conflitto in Vietnam e il Watergate. Un`opera dai colori brillanti, dinamica e divertente, che si concentra sull`organizzazione dell`evento e sul cambiamento generato sui partecipanti, in particolare su colui che lo rese possibile, il giovane ElliotTiber (divenuto in seguito uno stimato scrittore e un militante per i diritti degli omosessuali) più che sull`evento stesso, mai mostrato nel corso della pellicola.

Sulla base di validissimi testi letterari e con l`ormai fedelissima collaborazione dello sceneggiatore e produttore James Schamus, Lee dimostra di essere il più americano fra i registi non americani per come realizza piccoli capolavori intrisi di malinconica dolcezza e crudele denuncia sociale sul Paese a stelle e strisce. Egli si “infiltra” nei generi cinematografici cavalcandoli con toni dissacratori, reinventandoli nell`interno, pur rimanendovi, allo stesso tempo, fedele sia a loro che alla sua personale poetica. Lo abbiamo visto con il dramma famigliare attraverso il sottovalutato “Tempesta di ghiaccio”, tratto dal romanzo omonimo di Ricky Moody, con il war movie, attraverso il dimenticato “Cavalcando con il diavolo” dal romanzo di Daniel Woodrell, con il fumetto, attraverso il passo falso “Hulk”, con il western autunnale, attraverso “I segreti di Brokeback Mountain” dal racconto di Annie Proulx, e ora con la commedia grazie a questo piccolo gioiello di nome “Motel Woodstock” – dal libro autobiografico di Elliot Tiber scritto con Tom Monte – che inevitabilmente strizza l`occhio a quel “Nashville” di Robert Altman entrato a buon diritto nella storia della settima arte. Non mancano, come in tutti i suoi film, la tematica gay, il realismo asciutto e formale, la ricchezza della confezione (da Oscar la fotografia del francese Eric Gautier) e dei riferimenti storici e sociali, non manca stavolta nemmeno un piccolo tocco visionario e pittorico che richiama il cinema bollywoodiano, durante la scena in cui il protagonista è sotto l`effetto di un acido. Impreziosito da un cast assolutamente straordinario – non possono esserci altre parole per definirlo – che mescola nuovi e sconosciuti talenti come Demetri Martin, giovane comico statunitense, e veterani di alto lignaggio sui quali domina una Imelda Staunton madre meschina ed egoista. Uno di quei film che visto a diciassette anni sembra un capolavoro, mentre qualche anno più tardi semplicemente è apprezzabile con una punta di nostalgica malinconia intrisa di rabbia per il duro realismo dei nostri giorni, dove la parola “speranza” non conosce più alcun significato legittimo.

(ERMINIO FISCHETTI)

Titolo originale: Taking Woodstock
Produzione: USA, 2009
Regia: Ang Lee
interpreti: Demetri Martin, Dan Fogler, Henry Goodman, Jonathan Groff, Eugene Levy, Jeffrey Dean Morgan, Imelda Staunton, Liev Schreiber, Emile Hirsch, Paul Dano, Kelli Garner, Mamie Gummer
Durata: 121`
Genere: commedia
Distribuzione: BIM
Data di uscita: 9 ottobre 2009

Guarda il trailer:

Articoli correlati:
Sguardi sonori – Motel Woodstock