Roma omaggia Pasolini

26/10/11 - In occasione del Festival di Roma, la Capitale ricorda l'artista con la mostra P.P.P. allestita da Dante Ferretti e Francesca Loschiavo.

Dalla nostra inviata LIA COLUCCI

La VI edizione del Festival Internazionale del Film di Roma dà la possibilità di assistere a una mostra che ricorda uno dei maestri del cinema italiano. In programma dal 27 ottobre al 5 novembre presso lo Spazio Espositivo dell’ Auditorium Parco della Musica, P.P.P. – questo il titolo dell’esposizione – ripercorre la carriera del cineasta grazie all’allestimento dei due Premi Oscar Francesca Loschiavo e Dante Ferretti (quest’ultimo collaborò con lo stesso Pasolini per diversi anni, dal 1969 al ’75). All’esposizione si accede visitando le locandine delle sue numerose pellicole, per poi entrare successivamente in un ampio spazio scarno ed essenziale dove troneggia malinconicamente l’Alfetta, l’ultima macchina appartenuta del cineasta. Alle pareti poi appare una successione di 11 schermi dove sono condensati i temi cari al poeta: le interviste televisive in cui ci esprime con chiarezza adamantina il proprio pensiero coniugando Marx e Gramsci alla lettura ferocemente critica della società dei consumi, un’omologazione conformistica che Pasolini seppe profetizzare prima e meglio di ogni altro. Accanto, scorrono le immagini di Accattone e poi si passa ai temi cari al regista: il Sacro e la Morte, entrambi motivi ricorrenti della sua visione del mondo.

Una poetica in cui il corpo è centrale, passando dalla descrizione della sessualità ambigua ed estrema, che è intimamente legata alla poesia e profondamente attraversata dalla dimensione del Sacro, alla riscoperta materica del dialetto come espressione popolare della vita delle borgate, luogo in cui il regista vedeva l’immanenza del pre-storico. Affisse su un lampadario le parole de Le ceneri di Gramsci, la sua celebre composizione dedicata all’autore de I quaderni dal carcere: la riproduzione permette di riconoscere le correzioni a mano dello stesso Pasolini. Una mostra importante dedicata a un intellettuale che come pochi altri ha saputo leggere il presente, il passato e il futuro del nostro paese e che proprio a Roma ha dedicato alcune tra le sue pagine e inquadrature più belle e suggestive.