Questa storia qua

06/09/11 - Alessandro Paris e Sybille Righetti presentano fuori concorso il film sulla più famosa rockstar italiana, Vasco Rossi, ripercorrendone vita e opere.

Dal nostro inviato EMANUELE RAUCO

Proprio nei giorni in cui le sue condizioni di salute fanno discutere, arriva al Lido fuori concorso come evento (e quasi contemporaneamente in sala) Questa storia qua, il documentario su Vasco Rossi realizzato da Alessandro Paris e Sibylle Righetti per raccontare i ricordi, il background e le esperienze che hanno reso il Blasco la più celebre rockstar italiana. Si tratta di un viaggio (come viene evidenziato dalle immagini notturne di un’automobile mentre scorrono i titoli di testa) nei ricordi di Vasco Rossi: la sua infanzia, i suoi primi approcci col mondo della musica, gli amici che ne hanno segnato la carriera come il compianto Massimo Riva, per arrivare alla gloria degli stadi pieni e dei sold-out, senza dimenticare i problemi con la droga e la giustizia. Documentario molto classico, sul filo della celebrazione, che i due giovani autori realizzano restando in bilico tra “la vita di una rockstar italiana” – come ammicca il sottotitolo internazionale – e l’omaggio al cantante.

Raccontato in buona parte dalla voce dello stesso “komandante”, che non si vede mai se non nel materiale di repertorio, il film prova a uscire dalla logica del film-concerto per inoltrarsi nel ritratto, descrivendo soprattutto il fortissimo e duraturo rapporto tra il cantante e Zocca, sua terra natale, passando poi ai ricordi di amici e compagni che dall’adolescenza l’hanno continuato a seguire, alla radio locale in cui Vasco mosse i primi passi come deejay, ai filmati amatoriali e goliardici: ne esce fuori il curioso disegno di un’icona in senso quasi religioso (le signore che cuciono sotto un enorme poster), un dio laico e popolare. In questo senso è perfettamente comprensibile, seppure discutibile, che i due registi abbiano voluto smussare, se non edulcorare i lati oscuri del personaggio, la droga innanzitutto, ma anche i difficili rapporti con la stampa, per regalare ai fan del cantante un ritratto caloroso, condito dalle canzoni più belle ed emozionanti dell’artista, da Anima fragile a Un gran bel film; solo la chiusura con I soliti, nuovo singolo in fase di promozione, tradisce l’operazione commerciale alla base di Questa storia qua. Ma è un peccato tutto sommato veniale, specie se si è tra i tanti che al Vasco perdonano tutto, anche le cadute di stile.

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