Se chiudo gli occhi non sono più qui

Esordiente nel 2004 con Tu devi essere il lupo, Vittorio Moroni ha poi diretto Le ferie di Licu (2006) e Eva e Adamo (2009) ed arriva ora al quarto titolo, che lo conferma regista attento a ritrarre un piccolo mondo contemporaneo fatto di realtà e fiaba. Siamo in Friuli, oggi. Dopo la morte del  padre, l’adolescente Kiko vive con la madre filippina Marilou e il nuovo compagno di lei, Ennio, che sfrutta lavoratori clandestini. A scuola qualche compagno lo prende in giro per le sue origini asiatiche e alla fine il ragazzo è costretto a lavorare nei cantieri di Ennio. Quando si rifugia dentro un vecchio autobus abbandonato, Kiko ritrova tranquillità, e qui conosce Ettore, vecchio amico del padre, che gli apre un modo inatteso di studiare e conoscere. Così Kiko si prepara ad affrontare l’età adulta. Per muoversi (e sopravvivere)  nell’attuale, dura cronaca talvolta scappare nella favola è utile: serve a riordinare le idee, a capire meglio le situazioni, a prendere le giuste distanze dalle emozioni. Come in precedente, ma qui con maggiore consapevolezza, Moroni dirige una fiaba dei giorni nostri, scandita nei problemi che affollano giornali e televisioni, eppure ravvivata dal soffio di una possibile salvezza, di un lieto fine da scrivere e vivere. Giorgio Colangeli arricchisce con disincanto il personaggio di Ettore, un po’ sopra le righe Beppe Fiorello (Ennio).

Massimo Giraldi per cinematografo.it