Road to Lovecraft

22/03/09 - Due le cause da cui si dipana il viaggio di questo docu-film, da qualche tempo...

Road to L. – Il mistero di Lovecraft
di Federico Greco/Roberto Leggio

the-road-to-l22/03/09 – Due le cause da cui si dipana il viaggio di questo docu-film, da qualche tempo di nuovo in tour per i circuiti indipendenti della capitale.

1997: Andrea Roberti, uno studente di tradizioni popolari, ipotizza un possibile legame tra la letteratura horror di H. P. Lovecraft e gli oscuri racconti del Delta del Po, tetra e misteriosa zona del nord Italia.

2002: uno dei registi del film scopre a Montecatini un manoscritto attribuibile allo scrittore americano. Il diario, datato 1926, descrive un viaggio in Italia attraverso il Delta del Po alla ricerca di ispirazione dai racconti popolari locali, i cosiddetti “Racconti del Filò”.

Nel 2004 una troupe, animata da queste pseudo scoperte e capeggiata da uno attore newyorkese, inizia un trip indagatore, forte delle sue competenze tecniche. Cerca di realizzare un documentario sui legami tra Lovecraft e il Delta del Po. I ragazzi partono nella loro ricerca già  col piede sbagliato, coscienti degli strani misteri che avvolgono subito la zona battuta. Già  il Roberti nell`andare avanti nella scoperta c`ha lasciato le penne, il suo corpo non si trova più da anni e la gente del posto non sembra poi così entusiasta del lavoro dei ragazzi della troupe. Si vedono mettere i bastoni tra le ruote in un modo molto pesante dagli abitanti di Lario (Polesine),e la loro permanenza della durata di undici giorni sembra dichiaratamente un inferno che non ha una fine.

Una fine ideale infatti non ce l`ha questo ennesimo e scontato docu-drama a sfondo fantascientifico che ci mostra un filone già  esploratissimo e ampiamente sperimentato. L`approccio a questo film, che ha avuto importanti distribuzioni estere, dovrebbe sposare piuttosto un punto di vista tecnico. Il girato è molto buono, veloce e trae sicuramente spunto da uno stile molto americano, infarcito di fatterelli adolescenziali mischiati a materia fantaculturale. Inevitabile l`accostamento ai film tipo “The Blair Witch Project”, dove l`età  dei protagonisti non supera gli “enta”, e la fiction ha sempre gli stessi stilemi, lo stesso manierismo formale. E sebbene tutto il filone alla “Blair” sia stato probabilmente influenzato dal cult “Cannibal Holocaust” di Ruggero Deodato, questo film si discosta smaccatamente da tutta la produzione del caso: non ha effettistiche buttate lì in modo circense, ha dei picchi psicologico-morali ineguagliabili, la costruzione drammatica è quanto più sapiente.

In vista di questo, il film “Road to L.” potrebbe essere un`altra copia sbiadita del cinema americano di fanta-documentaristica che a sua volta si rifà  a un film apripista come “Holocaust”, senza però mai richiamarlo in modo chiaro. Sarebbe stato preferibile vantarsi di un connazionale che avesse preso direttamente spunto da una pietra miliare del suo stesso paese, invece l`operazione si perde in un gran dispendio di intenti. Quindi non emerge una reale qualità  di genere, bensì un`altissima qualità  tecnica di sporcature di genere, di rimandi visivi di gran pregio e a sorpresa un sapiente uso di figure retoriche che sopperiscono al budget del film, e che permettono a Greco e Leggio di incuriosire il pubblico, di avvicinarlo tramite una coltissima artigianalità  e preziosissimi piccoli artifizi digitali (come gli occhi dell`abitante di Lario,che sbatte le palpebre in verticale). Se il plot della pellicola fosse stato più originale, ci saremmo trovati di fronte a qualcosa di davvero consistente a livello artistico.

(ALEX ‘DE LA ROSA)

Regia: Federico Greco, Roberto Leggio
Produzione: Italia 2005
Durata: 92′
Genere: Fantastico
Cast: Roberto David Purvis, Federico Greco, Roberto Leggio, Simonetta Solder, Fausto Sciarappa, Fabrizio La Palombara, Valentina Lodovini, Carlo Lucarelli, Roberto Herlitzka