Sguardi sonori

16/11/11 - Quando la notte: i sentimenti oscuri, dissonanti e nascosti della musica di Andrea Farri, composta per il film di Cristina Comencini.

Sguardi sonori – Viaggio tra le sette note composte per la settima arte – a cura di Emanuele Rauco

sguardi-sonori-interno.jpgGiovane ma già lanciato, Andrea Farri è un compositore di musiche da film che negli ultimi anni si è guadagnato una certa fama grazie alla serie Squadra antimafia e a film come Un gioco da ragazze di Matteo Rovere. La sua consacrazione nel cinema mainstream arriva grazie a Cristina Comencini e al suo contestato film Quando la notte, pellicola con Claudia Pandolfi e Filippo Timi che a Venezia – tra fischi e risate – ha visto salvarsi solo la colonna sonora. E a ragione, perchè la partitura composta da Farri riesce ad addentrarsi dove il film (e il contemporaneo libro) della Comencini non riescono ad arrivare, ossia nel territorio oscuro, segreto, inconfessabile eppure lancinante dei sentimenti materni, dando corpo più delle immagini al malessere di una madre e all’ambivalenza delle sue sensazioni. Musica dissonante, serrata, ricca di percussioni e timbri sinistri, che senza sfociare nell’horror ricalca venature thriller, e sa restituire la dolcezza di un affetto che può diventare rabbia da un momento all’altro.

Il delicato pianoforte di Indietro nel tempo apre una soundtrack che subito si colora di toni ambigui, di archi dissonanti che aprono su armonie in minore poco rassicuranti: il respiro rarefatto di Solitudine, la melodia più solare di Il ritorno che si chiude nella lenta tristezza di Infanzia. Farri alterna ritmi lenti e precisi a fasi più alternate e cadenzate, come Il segreto, e nella Montagna del gigante sa giocare con le ritmiche serrate della tensione che si dileguano nel ghiaccio, anche sonoro, di Tempesta di neve. Una colonna sonora ispirata e non ingombrante, ma che riesce comunque a farsi preferire a un film che zoppica dove invece Farri cammina sicuro: e che dispiace dirlo, funziona meglio su cd che accompagnata a immagini che non riescono a incidere il cuore dello spettatore. Se volete una conferma, ascoltate Manfred e Marina, e pensatela accostata al brutto finale del film. Farri batte Comencini.