Sguardi sonori

20/07/11 - Rock 'n' Movie: il cinema italiano e i suoi interpreti più noti raccontati al cinema. Come Vasco Rossi e Luciano Ligabue, dalle platee ai lidi veneziani.

Sguardi sonori – Viaggio tra le sette note composte per la settima arte – a cura di Emanuele Rauco

sguardi-sonori-interno.jpgE’ evidente anche al fan più sfegatato che la scena rock italiana non è paragonabile – per numeri, intensità, immaginario – a quella statunitense, ne è prova il fatto che i rock movies, ossia i film più o meno documentari dedicati alle grandi icone del rock (dal Neil Young di Year of the Horse ai più film dedicati agli U2) in Italia latitano. Ma forse, per usare un’espressione molto in voga, il vento sta cambiando. Lo dimostrano le presenza alle Mostre di Venezia 2010 e 2011 di due film dedicati ai due più grandi rocker nostrani, Ligabue e Vasco Rossi. Il primo, con Niente Paura di Piergiorgio Gay, è al centro di un documentario che parte proprio dalle sue canzoni eseguite live e dai suoi concerti per raccontare l’Italia e i suoi cambiamenti, difficoltà e risorse, facendo parlare il musicista e i suoi fan, più o meno famosi. Al di là del ritratto di una nazione, una sorta di celebrazione di un’icona popolare che senza parlare mai direttamente dell’attualità la incarna solo per il fatto di riempire uno stadio. Un po’ pochino, forse.

Più diretto e onesto come rock movie dovrebbe essere Questa Storia Qua del duo Sybille Righetti e Alessandro Paris, già certo come evento speciale della prossima mostra veneziana, che racconterà la vita e la storia pubblica e privata di Vasco Rossi, incarnazione per eccellenza del rocker italico nonostante il declino artistico e il ritiro dai palchi alla fine del tour: il film, di cui si può già vedere qualche immagine in giro per il web, dovrebbe essere a sua volta la mitizzazione, quasi sacrale (paradossalmente), del cantante della “vita spericolata”, del suo devastante impatto col pubblico. Certo, si avverte la necessità di qualche santino in meno e di qualche pagina d’amore cinema/musica in più: ma si spera possa essere l’inizio per l’industria culturale italiana di un filone che dia anche allo schermo la possibilità di ascoltare ottimo rock. E a sentire le voci di un film-concerto in 3D di Ligabue lascia perplessi e speranzosi a un tempo.

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