Sguardi sonori

27/07/11 - Super 8: la nostalgia adolescenziale del film di Abrams nelle musiche di Michael Giacchino che guardano a Spielberg e John Williams.

Sguardi sonori – Viaggio tra le sette note composte per la settima arte – a cura di Emanuele Rauco

sguardi-sonori-interno.jpgPrima della pausa estiva e l’avventura della Mostra del Cinema di Venezia, abbiamo deciso di mandare in vacanza questa rubrica con uno dei film più attesi al ritorno: Super 8, il nuovo film di J.J.Abrams (Lost, Star Trek) che rinverdisce i fasti del cinema avventuroso per adolescenti anni ’80. E non a caso produce Steven Spielberg. Così come il regista di E.T. ha sempre avuto un fido sodale in John Williams, Abrams ha sempre affidato le proprie musiche alle note di Michael Giacchino, compositore la cui finezza è diventata nota ai più con la splendida partitura, premiata con l’Oscar, di Up. Qui Giacchino, ispirandosi proprio alle musiche di Williams, usa l’orchestra nella sua completezza e grandezza per raccontare lo spavento e la magia, la scoperta del sogno dell’incubo, per tessere architetture fiabesche che si macchiano di horror e suspense con grande abilità.

Si capisce fin dalla title-track, e anche brano d’apertura, come il prodigioso gusto melodico di Giacchino, che lo accomuna ai grandi maestri classici, si sposi con la capacità di creare suspense e tensione soprattutto grazie alla maestria nell’uso degli archi; confermata da brani come la dolce Family Matters, tema portante, la variegata Aftermath Class, la sognante We’ll Fix It in Post-Haste, l’avventurosa Lambs on the Lam, fino alla onnicomprensiva Super 8 Suite. La chiusura con The Case, musica “di montaggio” del cortometraggio amatoriale che i ragazzini realizzano durante il film, rispecchia non solo la forte valenza meta-linguistica del film, ma anche la capacità ironica e ludica di un musicista (e del suo regista) nell’affrontare quello che per milioni di persone è il sogno per eccellenza: il cinema.