TFF34 con Sully, il comandante eroe

Dopo la presentazione in anteprima al Torino Film Festival, arriva nelle sale per Warner il film Sully di Clint Eastwood dove Tom Hanks interpreta il comandante di un aereo di linea che riuscì in un atterraggio miracoloso sul fiume Hudson nel 2009, salvando tutti i passeggeri. Da Torino l'intervista al vero protagonista della vicenda.
Intervista a Chesley "Sully" Sullenberger dal TFF34

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“Clint tratta tutti gli attori come se fossero dei cavalli che non vuole spaventare” affermava Tom Hanks in un esilarante passaggio del suo incontro alla Festa del cinema di Roma parlando del suo rapporto sul set con Clint Eastwood che lo ha diretto in Sully.
E al Torino Film festival dove il film è stato presentato in prima nazionale, il pubblico ha potuto conoscere il vero protagonista della vicenda narrata nel film e interpretato sul grande schermo da Tom Hanks, vale a dire il capitano Chesley Sullenberger che la mattina del 15 gennaio 2009 partendo dall’aeroporto di New York, poco dopo il decollo, si ritrovò con entrambi i motori dell’aereo di linea che pilotava fuoriuso a causa di uno stormo di uccelli e, in soli 208 secondi, dovette prendere una decisione: tornare verso la pista attraversando la città di New York e quindi rischiando di schiantarsi contro i palazzi di una delle città più popolate del pianeta o provare ad atterrare su una pista d’acqua, vale a dire il fiume Hudson.
Tenta con successo questa seconda via e solo quando, ormai in ospedale, dopo le operazioni di soccorso durate 24 minuti nelle acque gelide sul fiume, saprà che tutti i 155 uomini e donne presenti sul velivolo erano sani e salvi, permetterà al suo cuore di smettere di battere all’impazzata.
Tutto l’impianto del film gioca sui numeri dei minuti che hanno fatto la differenza e che, alla fine dell’inchiesta alla quale il comandante viene sottoposto, torneranno a fare la differenza, stabilendo il divario netto tra l’uomo e la macchina della simulazione che voleva dimostrare l’errore umano.
Riportiamo un estratto dell’incontro con la stampa dove il comandante spiega l’amore di Harrison Ford per il suo libro e tutti i passaggi per arrivare a Clint Eastwood e ciò che accadde dopo quel volo alla sua vita, compreso un incontro con il Presidente Obama.

Il disegno della narrazione, basato su elementi sempre molto essenziali, è chiaro in Clint Eastwood che emoziona e porta lo spettatore anche negli incubi, pieni di fantasmi, del post 11 settembre.

giovanna barreca