Due adolescenti alle prese con le prime cotte decidono di radunare un gruppo di amici per vivere una bella avventura in un luogo impervio e selvaggio chiamato l’Inferno. Sono giorni di grande spensieratezza, di confronto di scoperta di sè e dell’altro. Non possono sapere che gli aerei che hanno visto e sentito sfrecciare verso casa in una notte stellata sono i cattivi e che al loro ritorno a casa gli toccherà salvare l’Australia dall’invasione militare di un esercito ostile. Non sappiamo quanti dei giovani che questo film vuole portare in sala leggeranno il primo dei 7 best seller arrivato dopo vent’anni in Italia edito da Fazi (in Australia la serie è così famosa da essere utilizzata come materiale didattico nelle scuole tanto da aver portato l’autore John Marsden a vendere oltre 2 milioni e mezzo di copie). A molti teenager basterà vedere le immagini di incredibile suggestione delle rupi, degli spuntoni chiamati Gradini di Satana che scendono fino all’Inferno – un luogo idilliaco con ruscello e cascata nascosti dall’alta vegetazione – e un gruppo di coetanei così poco eterogeneo ma tutti dalla personalità molto spiccata, per trovare l’eroe o l’eroina con i quali identificarsi. Si va dal macho-burlone greco che si innamora della ragazzetta bella e svampita, il campione sportivo fidanzato della ragazza impegnata, la fervente cattolica che imbraccia un fucile, fino alla protagonista Ellie (vera eroina in Australia qui interpretata da Caitlin Stasey) che vuole fortemente la presenza nel gruppo dell’intrigante e silenzioso ragazzo tailandese visto a lezione di geografia e che sarà la sola ad agire in maniera decisa al ritorno a casa.
Per i primi venti minuti il film viaggia nella direzione del road movie, del viaggio di iniziazione che sicuramente, come preannuncia la protagonista Ellie all’inizio del film, in una sorta di video-messaggio (il libro inizia con lei che afferma di essere stata scelta per scrivere la storia) non si è concluso piacevolmente. Poi la totale sverzata e l’inizio del film di guerra a tutti gli effetti, con tanto di ferocia, non senso, tattiche, corse, ponti che saltano e guerrieri armati dove, nota molto apprezzata, l’uso degli effetti speciali è sì altezza dei migliori war-movie hollywoodiani degli ultimi anni, ma rimane sempre funzionale al racconto. “Sono attrezzi del mestiere utili e tale funizone hanno avuto”, ha precisato la produzione che ricorda come per The tomorrow series: il domani che verrà la crisi del settore abbia avuto un effetto positivo perché professionisti di altissimo livello in tutti i settori, purtroppo senza lavoro, sono stati coinvolti nelle riprese svoltesi tra giugno e dicembre 2009 nei dintorni di Sydney.
Quello che delude è la mancanza di una serie di dialoghi davvero ironici degni del libro – nei momenti iniziali – e più risoluti per il resto della narrazione (tante le risate a scena aperta per la banalità e a volte la demenzialità di alcune battute) in un film che per tutti i suoi 110 minuti riesce a tenere un ottimo ritmo narrativo non cadendo mai nell’ovvietà. Lo scrittore John Marsden ha creato una letteratura per teenager per raccontarne i turbamenti e lo stress psicologico di un momento di transizione unico. Il racconto di guerra gli è sempre servito solo per enfatizzare le situazione e poter osservare le reazioni in situazioni estreme. Il regista e sceneggiatore Stuart Beattie (I Pirati dei caraibi: La Maledizione della Prima Luna, Collateral) resta molto fedele al testo giocando su una fotografia che accentuasse i contrasti con colori sempre molto accesi, lasciando per i sequel tantissimi spiragli. Tra i più interessanti e non toccati in questo primo episodio: la storia dell’eremita che viveva nell’Inferno dopo aver ucciso moglie e figlio, o la pittura che rappresenta una scena del 1788 con inglesi e aborigeni che Ellie osserva nella città sotto assedio. Per non parlare dell’aspetto psicologico dei personaggi. Il film uscirà in Italia il 4 novembre, distribuito da Eagle Pictures.
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