Tulpan

23/04/09 - Spesso i cinefili e gli appassionati, nonchè i critici, si lamentano con le distribuzioni...

Tulpan – La ragazza che non c’era
L`Arcadia dei pastori kazakhi

23/04/09 – Spesso i cinefili e gli appassionati, nonchè i critici, si lamentano con le distribuzioni della mancanza di film provenienti dal terzo mondo, da quelle terre sperdute che non si crede nemmeno possano fornire cinematografie all`altezza. Però poi quando arrivano, quelle rare volte, gli stessi li supportano poco, se non con malcelato fastidio e noia. E` quello che accade con il nuovo film di Sergei Dvortsevoy, premiato a Un Certain Regard a Cannes e distribuito da BIM quasi in sordina, non suscitando nemmeno l`entusiasmo della critica. E ci sarà  un perchè.

tulpanLa storia parla di Asa, un giovane marinaio da poco congedato che ha bisogno di una moglie per poter avere un gregge da pascolare e realizzare un suo sogno; ma la bella (e misteriosa) Tulpan, l`unica nubile della zona, lo rifiuta. E per lui affrontare il futuro sarà  più difficile. Un dramma realista e minimale, come molti provenienti da quelle zone, che descrive una sorta di Arcadia contemporanea – di cui sono ben visibile le scorie fiabesche e popolari – ma riletta attraverso il cinema d`autore d`estrazione orientale.
Il film racconta non solo delle difficili condizioni di vita dei pastori kazakhi e delle loro regole comunitarie, ma soprattutto prova a riflettere sul rapporto di quelle lande desolate con la modernità , il dissidio tra le radici e la voglia di emanciparsi, rappresentata anche da un primitivo legame con i mass media, come la radio, i giornali, oppure la musica pop occidentale (By the Rivers of Babylon). Questa riflessione si cala nei ritmi e nei modi tipici non solo del cinema della Russia profonda, ma anche del loro stile di vita, e le lande battute da un vento sabbioso e feroce diventa simbolo di un cinema che, nel tentativo di descrivere una realtà  squallida ed epica, tende a dimenticarsi il pubblico, a dialogare con lui solo attraverso “sacrifici” filmici.

Ne esce fuori il tipico film pensoso, amabile solo da un pubblico radicale o dalla critica più intransigente, che potrà  apprezzare le sfumature di una sceneggiatura fatta di scene isolate, come lo sono le capanne nei villaggi, e di personaggi irritanti (aiutati in ciò dal doppiaggio), e le scelte di una regia quasi teorica nell`apparente casualità  di inquadrature e campi lunghi, che cercano di abolire la presenza, anche se naturale, di un qualunque set. Tanto che il film sarà  snobbato non solo dal pubblico, ma anche da molti appassionati, che non potranno trovare soddisfazione nemmeno nelle interpretazioni, a differenza dell`affine “Il matrimonio di Tula”. E così daranno un ulteriore colpo a un tipo di film che, di solito assente, faremo un`altra volta finta di rimpiangere.

(EMANUELE RAUCO)

Titolo originale: Tulpan
Produzione: Germania 2006
Regia: Sergei Dvortsevoy
Cast: Ondas Besikbasov, Samal Esljamova, Askhat Kuchencherekov, Tolepbergen Baisakalov
Durata: 100′
Genere: drammatico
Distribuzione: Bim
Data di uscita: 24 aprile 2009