Walk of fame – Paul Giamatti

Versatile, camaleontico, irresistibile: è Paul Giamatti, paladino del cinema indie, antagonista nei blockbuster e in questi giorni nelle sale con Rock of Ages.

Walk of Fame – Paul Giamatti- Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana a cura di Lia Colucci

Attore cinematografico colto ed intelligente Paul Edward Valentine Giamatti (New Haven, 6 giugno 1967) è figlio di Bartlett Giamatti, docente di letteratura e poi preside presso l’Università di Yale, e di Toni Smith, attrice di origini irlandesi. Frequenta l’Università di Yale, conseguendo la laurea in letteratura inglese e ottenendo il diploma dalla Scuola di arti drammatiche della prestigiosa università statunitense. La sua carriera sul grande schermo comincia con Le mani della notte (1992), seguito dalla commedia brillante Singles – L’amore è un gioco (1992) e da Sabrina (1995) di Sidney Pollack, remake del famoso film di Billy Wilder. Quindi arriva la svolta: lo chiama Woody Allen per un piccolo ruolo in La dea dell’amore (1995). 
Dopo una breve parentesi televisiva, Giamatti sceglie alcuni piccoli ruoli in film a basso costo come la commedia romantica Breathing Room (1996) e il dramma Arresting Gena (1996). Nel 1997 la sua carriera sembra avere un ulteriore svolta, infatti partecipa a un film di successo e qualità come Donnie Brasco (1997) di Mike Newell, dove lavora a fianco di uno sfavillante Al Pacino e di Johnny Depp. Ritorna poi alla commedia con Private Parts (1997) e Il matrimonio del mio migliore amico (1997), poi è diretto ancora una volta da Woody Allen in Harry a pezzi.

Nonostante la sua evidente bravura e la passione che porta nel mestiere di attore, Giamatti non viene mai impiegato in ruoli di primo piano e questo lo allontana dal posto che gli spetterebbe nel panorama del cinema americano. Sarà forse per un viso non particolarmente significativo o perché inquadrato come l’uomo della porta accanto, deve spesso accontentarsi di ruoli marginali, magari anche in grandi film, ma dove si vede spesso scavalcato da colleghi, icone di bellezza e celebrità. Giamatti però non si arrende e partecipa a straordinarie pellicole come The Truman Show (1998) di Peter Weir, Salvate il soldato Ryan (1998) di Steven Spielberg o Man on the Moon (1999) di Milos Forman. Affianca Kevin Spacey e Samuel L. Jackson in Il negoziatore (1998) e partecipa al desolante flop Big Mama (2000), seguito dal più interessante Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie (2001) di Tim Burton. Solamente nel cinema indipendente riesce a raggiungere qualche soddisfazione è il caso dello di una pellicola pellicola che potrebbe essere stata scritta da Steinbeck: Storytelling (2001) di Todd Solondz.

Versatile come pochi attori suoi contemporanei, lo ritroviamo in versione comica in Big Fat Liar – Una grossa bugia ad Hollywood (2002), seguito dall’eccezionale interpretazione del fumettista Harvey Pekar in American Splendor (2003) e dal ruolo di Gordo in Confidence – La truffa perfetta (2003). Dopo aver preso parte alla commedia per famiglie Thunderpants (2002), Giamatti cambia genere si dedica alla fantascienza con Paycheck (2003) diretto dal grande John Woo. La vera visibilità arriva però con Sideways – In viaggio con Jack (2004) di Alexander Payne dove il suo intimismo, la creatività e la preparazione trovano finalmente uno sbocco. Da questo momento in poi esce dal limbo della scarsa riconoscibilità; incrementa quindi ulteriormente la propria fama recitando al fianco di Russel Crowe in Cinderella Man – Una ragione per lottare (2005), successivamente interpreta l‘ispettore Uhl in The Illusionist – L’illusionista (2006) ed è il protagonista maschile della fiaba dark Lady in the Water (2006) di M. Night Shyamalan. 

Continua la sua carriera con Shoot’em Up – Spara o muori! (2007), la commedia Il diario di una tata (2007) e il film natalizio Fred Claus – Un fratello sotto l’albero (2007 ). Poi fa parte del cast dell’indie Pretty Bird (2008), che finisce per essere molto lodato al al Sundance Festival e della commedia drammatica Cold Souls (2009), prima di lavorare con Julia Roberts e Clive Owen in Duplicity (2009) di Tony Gilroy. Nello stesso anno lo ritroviamo sul set di The Last Station. Nel 2010 è il protagonista dell’ottimo film La versione di Barney, diretto da Richard J. Lewis e tratto dall’omonimo best-seller di Mordecai Richler. Nel 2011 partecipa al sequel di successo Una notte da leoni 2, accanto a Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis. Nel 2012 viene diretto da David Cronenberg in Cosmopolis dall’omonimo libro di Don De Lillo ed è nel cast del drammatico Le idi di marzo, nel quale affianca Ryan Gosling e viene diretto da George Clooney. Nelle sale in questi giorni lo possiamo trovare nel musical Rock of Ages, diretto da Adam Shankman.