Walk of fame: Madonna

La pop star più celebre del nostro tempo, Madonna, può vantare anche una discreta carriera cinematografica, da attrice e anche da regista. Attualmente è in sala con la sua seconda regia, W.E. - Edward e Wallis.

Walk of Fame – Madonna – Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana

Se Andy Warhol fosse vivo probabilmente ne farebbe un’icona come Liz Taylor o Marilyn Monroe. Madonna, passata indenne atraverso le decadi con la stessa inalterata capacità di proporre nuove tendenze artistiche e di costume, Madonna è senza dubbio il personaggio più rappresentativo dello showbiz contemporaneo. Nata il 16 agosto 1958 a Bay City nel Michigan, Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna, discende da una famiglia di italiani immigrati da Pacentro, in provincia de L’aquila. Nel 1977 si trasferisce a New York per studiare danza, si mantiene con lavoretti part time, e fonda con Dan Gilroy la band dei Breakfast Club dove inizialmente riveste il ruolo di batterista, poi di cantante e autrice di alcuni testi. Nel 1979, contattata da Patrick Hernandez, si trasferisce per un breve periodo a Parigi per partecipare come corista e ballerina al brano e al videoclip di Born to Be Alive.Sempre nella capitale francese, partecipa come corista al disco Wild Dancing, del cantante Otto Won Werner, che uscirà nei negozi solo nel 1986.
All’età di 21 anni, nel 1979, Madonna debutta nel cinema interpretando la protagonista di L’oggetto del desiderio, thriller erotico di Stephen Jon Lewicki. Il film esce però nelle sale solo nel 1985, non a caso quando la cantante raggiunge la popolarità con Like a Virgin. Nel 1980 abbandona i Breakfast Club, fonda gli Emmy e inizia a scrivere e produrre brani dance riscuotendo un certo successo nei club di New York. Un suo brano, dal titolo Everybody, conquista l’attenzione della Sire Records che nel 1982 le offre un contratto discografico. Il singolo è un successo, che viene bissato l’anno successivo con Holiday. Il primo album, intitolato semplicemente Madonna esce nel 1984 e conquista ben 5 dischi di platino; è l’inizio di una carriera folgorante, costellata di hit di grande successo come Like a Virgin, True Blue, Material Girl, Vogue, Rain fino ai più recenti Music, Candyshop e Masterpiece e mille altre. Una carriera musicalmente folgorante alla quale si affianca, fin dall’inizio, ma tra alterne vicende (molti i flop al box office) quella cinematografica, dapprima come attrice, poi come produttrice, infine come regista.

Secondo film interpretato dalla diva è la commedia romantica Crazy for You di Harold Becker (1985), seguita poi dal divertente “giallo” Cercasi Susan disperatamente di Susan Seidelman (1985), che ottiene un buon risultato al botteghino e diventa negli anni un piccolo cult, soprattutto per il look lanciato dalla pop star nella pellicola, un must per tutti gli anni ’80: capello cotonato, ricrescita bene in vista, pizzi nei capelli, giubbotto jeans sdrucito e rattoppato, borchie e un gran numero di bracciali.
Nel 1986 Madonna, insieme all’allora marito Sean Penn, interpreta il thriller avventuroso Shanghai Surprise, per la regia di Jim Goddard, ma il film, nonostante vanti una colonna sonora firmata da George Harrison, è un notevole flop; mentre va un po’ meglio, economicamente parlando (ma senza esagerare) con la bislacca commedia romantica Who’s That Girl di James Foley (1987). Dopo aver interpretato il dramma musicale gangsteristico I maledetti di Broadway di Howard Brookner (1989), al fianco di Matt Dillon e Rutger Hauer, Madonna è la protagonista femminile di Dick Tracy di Warren Beatty (1990), al fianco dello stesso Beatty e di un irriconoscibile Al Pacino, nel ruolo del villain della situazione: Big Boy Caprice. Tratto dal fumetto ideato da Chester Gould, il film, attesissimo e iper-pubblicizzato dalla stampa, è un flop, forse per via dello stile visivo sin troppo creativo (la fotografia, rimarchevole, è di Vittorio Storaro).
Seguono il docufilm A letto con Madonna di Alek Keshishian (1991), opera egocentrica anche prodotta dall’attrice e cantante, il debutto nel cinema d’autore con un piccolo ruolo in Ombre e nebbia di Woody Allen (1992) e, sempre nello stesso anno, quello in Ragazze vincenti, pellicola su una squadra di baseball al femminile, interpretata tra gli altri da Geena Davis e Tom Hanks e diretta da Penny Marshall. Gli anni ’90 sono la decade più trasgressiva per la cantante attrice che interpreta il thriller erotico Body of Evidence – Corpo del reato di Uli Edel (1993) e Occhi di serpente di Abel Ferrara (1993), riflessione sul cinema e sulla recitazione sostenuta da una graffiante ironia.
Seguono le partecipazioni a Four Rooms, nell’episodio L’ingrediente mancante di Allison Anders (1995), Blue in the Face di Paul Auster e Wayne Wang (1995) e Girl 6: sesso in linea di Spike Lee (1996). Ma il ruolo che mette d’accotrdo pubblico e critica, facendo guadagnare a Madonna un Golden Globe per la sua interpretazione è quello di Evita Peron in Evita di Alan Parker (1996), trasposizione sul grande schermo dell’omonimo musical di Broadway. Nel 2000 è il turno della commedia romantica Sai che c’è di nuovo? di John Schlesinger dove la diva incarna una donna che si scopre incinta del suo migliore amico gay (Rupert Everett). Il matrimonio con il regista di The Snach, Guy Ritchie, non porta bene a Madonna che interpreta per lui il ruolo che fu di Mariangela Melato nel famigerato “scult” Travolti dal destino di Guy Ritchie (2002) remake del film della Wertmuller Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974). Nello stesso anno compare, non accreditata in Agente 007 – La morte può attendere di Lee Tamahori e l’anno successivo vede invece la sua unica sortita in Tv come guest star in un’episodio di Will & Grace.
Negli ultimi anni l’artista italoamericana, oltre a proseguire la trionfante carriera da pop star ha intrapreso quella da regista prima con l’interessante Sacro e profano (2008), interpretato tra gli altri da Eugene Hutz, leader dei Gogol Bordello e già interprete di Ogni cosa è illuminata e poi con W.E. – Edward e Wallis, pellicola che ripercorre la tragica storia d’amore tra Wallis Simpson e Enrico VII, nelle sale italiane da venerdì 8 giugno.